Il regista predilige il cinema del passato
90).Il popolare attore e regista, inventore di battute esilaranti (alla stregua di "famolo strano" o "c'hai un sito da paura"), racconta in un documentario la storia della realizzazione del film, con interviste esclusive e materiali inediti d'archivio: «Ho cercato di fermare il tempo a un periodo del cinema italiano che ormai non esiste più - ha detto Verdone -. Per il personaggio che interpreta Furio, tanto pignolo da calcolare persino le isobare se deve mettersi in viaggio con la moglie, mi sono ispirato a un tipo che ho conosciuto al bar "Mariani" di via dei Pettinari. Per la nonna feci tantissimi provini, andando a pescare le vecchie popolane trasteverine di vicolo del Cinque, ma nessuna si rivelò all'altezza della Sora Lella, una donna eccezionale e una romana vera, che poteva arrabbiarsi o ridere con niente. Ogni volta che trovava una cucina, anche durante le riprese, preparava succulente carbonare e amatriciane per tutto il cast. Ora voglio fare un show con i miei vecchi personaggi e comporre un mosaico per un nuovo film. Ho voglia di divertirmi. E ci sto provando. Il produttore Aurelio De Laurentis è d'accordo: "se ti diverti fallo", mi ha detto. Ora sta solo a me, anche se so che è pericoloso portare avanti questo progetto. Non potrò rifare gli stessi caratteri: non ci penso proprio a ringiovanirmi, ma voglio riportare in vita alcuni personaggi storici dei miei film e mostrare come sono diventati. Poi inventerò almeno due nuovi personaggi, scelti tra i "nuovi mostri" dell'Italia di oggi». L'attore ha comunque confessato di avere sempre meno macchiette da imitare: «Non si trovano più persone come quelle che incontravo a Piazza Navona o a Campo de' Fiori. Oggi è più facile trovare dei caratteri strani nel mondo degli extracomunitari. Per far ridere bisogna inventarsi sempre situazioni nuove. I comici che imitano Papa Ratzinger e padre George non mi fanno ridere. Non dico che non ci debba essere la satira, ma è troppo facile prendere in giro certe persone. Oggi è importante essere umili, soprattutto nel mondo del cinema, che non è certo roseo, visti gli ultimi dati cinetel. E mi dispiace che Paolo Sorrentino abbia criticato la Festa di Roma, quasi fosse la "Festa de' Noantri", mentre fa la passerella a Cannes: è ora di finirla con questi provincialismi, la passerella romana è importante come quelle internazionali». I quaranta minuti di extra di "Bianco rosso e verdone" contengono diverse rivelazioni, come quelle su Sergio Leone: «Mi bocciò Furio e Sora Lella, due dei personaggi diventati poi di culto. Ma poi Leone fece una proiezione privata con Sordi, Monica Vitti e Falcao e fu proprio Sordi a salvarmi perchè il film gli piacque molto». A questo dvd, che sarà distribuito in 30 mila copie, seguirà a marzo quello di "Un sacco bello", entrambi a cura di Ivo di Persio che ha realizzato i due documentari extra con interviste e materiali inediti dell'archivio di Verdone.