Tempi d'oro
Nostalgia canaglia per il Mago Zurlì
E tante, tante canzoncine. Ritornelli che ci hanno accompagnato nei migliori anni della nostra vita. E che d'incanto, ricantadoli, fanno riaffiorare i momenti più felici della nostra infanzia. Da Quarantaquattro gatti (in fila per 6 col resto di 2), al Valzer del Moscerino. Da Volevo un gatto nero a Cocco e drilli. Da Popoff a Sitting Bull. Da Quando è l'ora di fare la nanna al Caimano Coriolano. Ma continuando a sfogliare il nostro album della memoria non ci viene in mente nessun nome di questi piccoli protagonisti che hanno segnato un'epoca gloriosa della tv in bianco e nero. In verità facciamo fatica perfino a ricordarne le sembianze. Crescendo, infatti, questi ragazzi dall'ugola d'oro non sono riusciti a confermare le premesse. Nessuno di loro è diventato Mina, Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Laura Pausini. L'unico caso parzialmente riuscito è quello di Cristina D'Avena che deve la sua fama alle sigle dei cartoni animati. Lei che si muoveva come una bambolina sotto carica ondeggiando sulle note del Valzer del Moscerino (1968). Ma di Barbara Ferigo e di Walter Brugiolo alzi la mano chi si ricorda qualcosa. Vi aiutiamo. La prima fu l'interprete della leggendaria Quarantaquattro gatti del 1968. Il secondo l'anno prima portò sul palco Popoff del 1967. Per Brugiolo qualche sprazzo di notorietà anche in tre musicarelli, nel periodo in cui bastava una canzone per il soggetto di un film. Il ragazzino fu comprimario nel '69 di Zum zum zum 2 e di Il suo nome è Donna Rosa, mentre nel 1970 lo abbiamo visto in Mezzanotte d'amore. Ma purtroppo nessuno se lo ricorda.