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GIACOMO Rizzo, lei recita ne «L'amico di famiglia».

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Per me in particolare. È un film bellissimo. Un film commovente. Un film che chiunque vorrebbe aver girato. Lo consiglio veramente a tutti». Lei interpreta... «Geremia, un uomo dalle mille sfaccettature. Un uomo che ha anche un cuore. E non si direbbe». Ha ricevuto già un premio, contento? «Contentissimo. Il premio Alberto Sordi 2006 per l'attore dell'anno. Chi l'avrebbe mai detto. Chi l'avrebbe mai pensato». Ma lei fa l'attore da tantissimo... «Certo, ho fatto tantissimo teatro. Alla mia tenera età è arrivato anche un successo popolare. Lo speravo da tanto ma non ne ero convinto. È arrivato e tutto questo mi rende davvero felice. Il premio mi è stato consegnato da una scrittrice ed un'attrice bravissima come Margaret Mazzantini». Deve dire grazie a qualcuno? «A tutti, a tanti. Ma non smetterò mai di ringraziare Paolo Sorrentino». Perché? «Perché è un uomo eccezionale ed un regista di grande talento, sicuramente un genio. E dopo più di 50 film ho finalmente avuto la possibilità di interpretare un personaggio bellissimo ed intensissimo». Attore di teatro, cinema e televisione, ha qualche preferenza? «Mi piace fare questo mestiere lo faccio da anni e sono grato al destino. Il cinema è sicuramente affascinante. La televisione ti dà popolarità, il teatro è il mio pane quotidiano». Cosa chiede alla sua età alla vita? «Tanta salute e continuare per moltissimo tempo fino alla fine dei miei giorni a lavorare tantissimo. Il lavoro è una buona parte della mia vita». E l'altra parte? «Sicuramente l'amore».

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