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Timberlake trionfa con due premi Italiani, primo posto ai Finley

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A ogni metro qualcuno ti sussurra «hascisc» all'orecchio, e non è un caso che gli abitanti del sobborgo della droga abbiano rinominato la strada principale «Pusher Street». Lì si lamentano perché la polizia e la municipalità di Copenhagen stanno comunque tentando un'operazione di recupero e di «normalizzazione» dell'area. Poi, un murale meno suggestivo degli altri ti avvisa che da quel punto in poi è meglio non scattare foto, e allora tanto vale tornare verso il cuore della capitale danese, sullo Stroget, dove i ragazzi fanno shopping elegante anche quando la neve a vento ti buca gli occhi: poi magari tornano a casa e si tagliano le vene. Quassù la percentuale di suicidi tra i ventenni è tra la più alte d'Europa. Per dare una scossa all'incipiente malinconia invernale della popolazione, il carrozzone mediatico globale di Mtv quest'anno ha scelto proprio Copenhagen per il maxishow della 13ma edizione degli Europe Music Awards. Sfidando la minaccia dei taxisti (tutto il mondo è paese), pronti a bloccare l'evento per le loro rivendicazioni sindacali, ottomila persone hanno affollato la centralissima piazza Radhuspladsen, dove sotto al municipio, tra otto tonnellate di sculture di ghiaccio e giochi di fuoco, Kelis ha presentato i miniconcerti di Jet, Killers, Keane, Outlandish (praticamente la nouvelle vague del pop intercontinentale) e un vecchio filibustiere dell'hip hop come Snoop Dogg. Su internet, imperversava invece Juliette Lewis, navigata ex diva hollywoodiana riconvertita al rock estremo, con le sue domande trasgressive alle star. Convocate, queste, al Bella Center, sede centrale e tempio della cerimonia in mondovisione. Dove i telespettatori di Mtv e (sopratutto) l'establishment musicale che conta hanno stabilito quali artisti meritassero una spinta in più in un'industria che segna drammaticamente il passo. E dunque, sorpresa delle sorprese (si fa per dire), il mezzo trionfatore è stato Justin Timberlake, presentatore della serata, performer d'apertura (un medley tratto dal suo successone «Futuresex/Lovesounds») e vincitore assoluto nelle categorie Uomo e Pop. L'8 gennaio parte dalla California il suo tour mondiale (sarà in Italia l'estate prossima). Nel suo palmares due relazioni da sirenetto del gossip: Britney Spears e quella in corsa con Cameron Diaz. Difficile pensare che non abbia trattato, via discografici e manager, la sua affermazione agli Mtv Awards. Dai quali escono sconfitte totalmente le ragazze d'oro del 2006: Madonna (saggiamente lontana da Copenhagen: il comico provocatore Borat la cerca in sala perché vuole «vendere un figlio a quel travestito»), Shakira e Nelly Furtado. Tre nomination a testa, e tutte rimaste con un palmo di naso. Si è salvata solo (Miglior Artista Donna) Christina Aguilera. Pesante smacco anche per i vetriolici Red Hot Chili Peppers: erano in lizza in quattro categorie, hanno vinto solo l'Awards per il Miglior Album con «Stadium Arcadium». Kanye West, anche lui plurisegnalato, si porta a casa il premio nel settore Hip Hop. Vittorie singole per gli stagionati Depeche Mode (Miglior Gruppo), per i ruspanti The Killers (Miglior Rock), per la sexysquinzia Rihanna (Rhythm & Blues), che almeno ha ripagato il pubblico con una trascinante esibizione sul palco del Bella Center (non male le scenografie con frecce luminose e l'ambientazione da techno-discoteca); superbo anche il set psycho-dark rock dei Muse (Miglior Gruppo Alternativo), mentre la Canzone dell'anno è «Crazy», il lussuoso tormentone estivo degli Gnarls Barkley, che si sono beccati anche il riconoscimento non ufficiale Future Sounds. Sconosciuti, o quasi, i vincitori nella categoria Video: i dj francesi Justice e Simian con «We Are Your Friends». Il che la dice lunga sulla credibilità di un evento concepito per esigenze di superproduzione televisiva, e più per il mercato americano che per quello europeo; e che quest'anno non ha visto nomi all'altezz

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