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Turbolenti vacanze in colonia

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UN film gentile anche se chiassoso. Il chiasso però è provocato da una torma di ragazzini in vacanza per tre settimane in uno di quei campi estivi che da noi, una volta, si chiamavano colonie. Qui siamo in Francia e i ragazzini sono custoditi da un gruppetto di cosiddetti animatori che, quando serve, sia pure a fin di bene, fanno chiasso anche loro. Si comincia a Parigi, alla Gare de Lyon. Il treno è pronto e sono pronti anche i genitori che scortano i loro figli e le loro figlie alla partenza. Ci sono gli ansiosi, i preoccupati, quelli invece che si danno arie di molta sicurezza per coinvolgervi i ragazzini. In mezzo ai quali si fanno subito avanti i turbolenti, pronti ad attaccare lite, i timidi, incapaci di darsi qualsiasi atteggiamento, gli aggressivi che sfogano la loro aggressività protestando, con altissime urla, di non voler assolutamente partire. Un clima quasi analogo traspare dal piccolo gruppo degli animatori. Uno, Vincent, con funzioni di direttore, ha già toni autoritari ma denuncia esitazioni ed incertezze. Fra gli altri, maschi e femmine, si intuisce che, un po' più in là, nasceranno legami sentimentali (o sessuali) alcuni provvisori, altri - forse - destinati a durare tutta la vita. Come si vedrà presto, una volta arrivati tutti a destinazione, con piccole storie che non tardano a proporsi e, alcune, a intrecciarsi fra loro all'insegna di quei «primi amori primi vizi primi baci» cui fa riferimento il titolo italiano, più pruriginoso di quello che, invece, più tranquillo e cronistico, era il titolo francese, «Nos Jours Heureux». Si sono impegnati a rappresentarci tutto questo due registi francesi, Eric Toladano e Olivier Nakache, che hanno al loro attivo un primo film, «Je préfère qu'on reste amis» non accolto ancora nelle nostre sale, e tre cortometraggi. Naturalmente hanno puntato sulla coralità ma, in mezzo, hanno spesso portato qua e là un primo piano dei personaggi singoli, ragazzini e educatori, analizzati con un certo garbo, infittendo i loro casi di sorprese, di qualche incidente e, tra le pieghe, di amoretti e amorazzi che, specie tra i minorenni, non vanno mai oltre i primi baci del titolo italiano. I ritmi sono rapidi, l'azione se ne fa guidare con la necessaria scioltezza, e senza pause: all'insegna di una bonarietà costante anche quando, fra le coppie degli animatori, si lascerà prevalere un po' di sesso. Gli interpreti ci sono più o meno ignoti, ma ragazzini e adulti, hanno tutti le facce giuste. E possono convincere.

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