di ANTONIO ANGELI ORIGINALE, graffiante, ma anche un po' ingenua: Tina Aumont ha personificato il modo ...
L'attrice si è spenta l'altro giorno nella sua casa nei Pirenei orientali. Sarà sepolta nel cimitero di Montparnasse a Parigi. Aveva sessant'anni e a fulminarla è stata un'embolia polmonare. Tina (diminutivo di Maria Christina) Aumont era nata il 14 febbraio 1946 nel tempio del cinema, ad Hollywood, dalla dominicana Maria Montez e dal parigino Jean-Pierre Aumont. Attori, di notevole fama, tutti e due. Ma lei, Tina, da Hollywood con un percorso opposto a quello sperato da tanti, la carriera cinematografica era venuta a farla in Italia. Dopo aver sposato nel '63 l'attore francese Christian Marquand debutta nel 1966 in «Modesty Blaise» di Joseph Losey. Poi, preferendo l'Italia alla paterna Francia, entra in quel cinema che alla fine dei Sessanta stava cambiando senza sapere bene come e perché. Di una bellezza innocente e al tempo stesso maliziosa parteciperà a tutta una serie di produzioni che andavano a nutrire la «fame» di cinema popolare che allora imperava. Tuttavia le sue scelte saranno sempre singolari, ragionate. Dal grande pubblico italiano si farà conoscere nel '67 con «Scusi, lei è favorevole o contrario?», una delle prime regie di Alberto Sordi. Il titolo del film, graffiante e irriverente, si riferiva al divorzio, a quei tempi, in Italia, al centro di un acceso dibattito. Tina prediligerà sempre film dal sapore sociale e un po' rivoluzionario, comunque in cerca di un significato al di là del paio d'ore di puro svago. Così parteciperà, nel 1968, a una delle più gloriose catastrofi del cinema italiano: «L'urlo», tra le prime regie di Tinto Brass e prima interpretazione cinematografica di Gigi Proietti. Il film, volutamente sgangherato nella trama e nei dialoghi, fu bersagliato dalla censura riuscendo ad uscire solo negli anni Settanta. Tina costruirà una carriera nel segno dell'arte e della trasgressione: «Metello» di Bolognini, nel '70; il «Messia» di Rossellini nel '75; «Casanova» di Fellini nel '76. Tinto Brass la ricorda con poche commosse parole: «Folle e sensibile e soprattutto dotata di grande temperamento artistico».