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«Il dolce e l'amaro» di Porporati

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Ultimato il film sulla mafia con Lo Cascio e Finocchiaro

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La frase del titolo si riferisce a un modo di dire tipico della mafia: il mafioso deve godere del dolce (il potere, il rispetto degli altri, la ricchezza), ma anche affrontare l'amaro (il carcere, la minaccia continua di morte e essere pronti ad uccidere). La storia di Saro (Lo Cascio) parte negli anni Settanta, tra i vicoli palermitani della Kalsa dove è iniziato alla mafia perchè, secondo Gaetano Butera (Tony Gambino), è un «picciotto» promettente. Ma Saro, dopo essere entrato nella mafia vuole poi tornare indietro e diventare un uomo normale, nella consapevolezza di fare una cosa sbagliata, e soprattutto per amore di Ada (Finocchiaro) una maestrina che lo ama ma non vuole condividere con lui la vita criminale. Nel film prodotto da Francesco Tornatore con 3 mlioni di euro e che oggi chiude le riprese per uscire a gennaio distribuito da Medusa, la Finocchiaro interpreta «una donna all'antica ma anche molto libera. E, alla fine lascio tutti e mi trasferisco a Torino». Mentre Lo Cascio torna con questo film nelle atmosfere de «I cento passi»: «Ma qui, sono un ragazzo con padre assente (in galera) che trova un altro padre nel mafioso Butera: la mia storia è quella di una disillusione, di una brutta caduta».

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