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L'amarezza delle partenze vista da Bellocchio e Quatriglio

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Sezione Extra

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I loro legami, spezzati dalla guerra, rivivono nelle storie raccontate da Costanza Quatriglio nel documentario «Il mondo addosso», presentato ieri nella sezione Extra della Festa di Roma. Mohammad Jan, Cosmin, Inga e Josif, sono quattro immigrati, scheggia di quell'esercito di ottomila minorenni (ma si stima siano il doppio) arrivati in Italia senza un genitore. «C'è l'urgenza di cambiare la legge Bossi-Fini, la quale prevede che per il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni i ragazzi giunti nel nostro paese senza famiglia, debbano essere in Italia da tre anni e per almeno due inseriti in una struttura di assistenza. Il 18esimo compleanno diventa così per loro l'ingresso nel tunnel della clandestinità» sostiene la regista, che racconta in particolare il viaggio di un ragazzo afghano. Tra Iran, Turchia, Grecia, fino all'Italia, il giovane è solo: il suo percorso inizia a 11 anni, dopo aver trovato morente la madre sotto le macerie. Sempre nella sezione Extra è stato presentato ieri il film di Marco Bellocchio, «Sorelle», che vede tra i protagonisti Donatella Finocchiaro. «Sorelle» è un «film di fantasia — spiega Bellocchio —. Con tanti personaggi interpretati da attori, familiari o amici. Sono tre episodi di una stessa storia che raccontano di una bambina, Elena, nella sua crescita, a 5, 9 e 10 anni. Attorno a lei emergono i difficili rapporti tra sua madre Sara, che fa l'attrice, e il fratello di lei, Giorgio. Elena vive con le zie buone a Bobbio, perché la madre è spesso in giro. Finchè Sara decide di andare a vivere con la figlia Elena a Milano: così, la piccola deve lasciare il paese e le zie. Il film narra di chi va e chi resta. Di continui ritorni e ripartenze dal borgo natio. Tutto è ambientato nella casa de "I pugni in tasca"», la casa dove ha trascorso l'infanzia Bellocchio.

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