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Lo showman: Striscia durerà altri vent'anni «Vorrei fare teatro con Michelle e Iacchetti»

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I consensi da parte del pubblico continuano ancora oggi: dal 25 settembre, esordio dell'attuale edizione, il tg satirico di Canale 5, la più nota creatura di Antonio Ricci, ha puntualmente vinto la sfida dell'Auditel con la concorrenza di "Affari tuoi" su Raiuno. «Segno che "Striscia" è sempre viva e vegeta e lotterà insieme a noi e per noi per altri venti anni almeno», puntualizza con la goliardia che gli è congeniale Greggio. Il conduttore, la cui partner nella gestione del Tg satirico è Michelle Hunziker, resterà al suo posto sino a febbraio 2007. Non è tenero Greggio sullo stato del piccolo schermo di oggi. Nel confessare le proprie preoccupazioni per il degrado della qualità televisiva, anticipa la miriade di altri prestigiosi progetti professionali che lo attendono, tra i quali l'esordio in un ruolo drammatico. Sembra proprio che l'omologazione televisiva verso il trash abbia raggiunto un punto di non ritorno. È d'accordo? «È vero, la tv è divenuta troppo banale. Ed è triste constatare come, secondo alcuni dirigenti, al pubblico si possa ormai rifilare di tutto. Fortunatamente però, la gente non ci sta e dimostra a chiare lettere quel che pensa: non tutto è trasformabile in programmi banali nei quali non c'è una briciola di professionalità». Si spieghi meglio. «Ci sono troppe trasmissioni sciatte, accanto ad altre che invece hanno spessore e qualità di contenuti. Ebbene, il pubblico dimostra a suon di Auditel che non si possono più costruire programmi sulle disgrazie altrui oppure sui classici morti di fama pronti a tutto pur di apparire. La tv si fa col professionismo. È stata fruttuosamente cavalcata per anni la tendenza al trash, ma adesso è necessario tornare indietro». Si riferisce ai reality show? «Mi riferisco anche alla moda di produrre reality ormai su qualsiasi aspetto della vita. Fortunatamente c'è chi sta prendendo le distanze dal fenomeno. Al esempio Flavio Montrucchio era bravo e faceva l'attore già prima di partecipare a Il Grande Fratello 2. Poi ha saputo uscire dal cono di luce di quel successo è sta facendo un'ottima carriera professionale». Chi pensa si sia appiattita di più sul banale, la programmazione Rai o Mediaset? «Sono alla pari». Dopo la fine della sua gestione di "Striscia" tornerà ancora al cinema, la sua grande passione? «A fine febbraio volerò tra le braccia del grande regista Pupi Avati che mi dirigerà nel primo ruolo drammatico della mia carriera professionale. Sarò nel cast del suo prossimo film che non ha ancora un titolo definitivo, una storia struggente, romantica e drammatica allo stesso tempo in cui lascio da parte la mia innata goliardia. Una prova d'attore che affronto con la consapevolezza di dover essere credibile al massimo». Ma c'è in cantiere anche una miniserie in coppia con Enzo Iacchetti? «Ci stiamo pensando da tempo ed il progetto è a buon punto. Saremo una strana coppia di parenti stretti che si caccia in mille avventure, due strani personaggi che coniugheranno all'aspetto ironico un profondo messaggio di solidarietà». E poi c'è il varietà a cui sta lavorando con Antonio Ricci. «Un programma di intrattenimento e di varietà sarà pronto nel 2007 ed io ne sarò il padrone di casa. Posso anticipare che i contenuti saranno del tutto rivoluzionari ed innovativi». Ha mai pensato al teatro? «Molte volte. Ma sono pigro, al punto che ho rifiutato una proposta a riguardo persino di Mel Brooks. Chissà però che un giorno non si possa portare a teatro una commedia con tre protagonisti, io, Iacchetti e Michelle Hunziker. Nell'attesa coltivo la mia passione per il cinema non solo come attore: ho già all'attivo tre regie cinematografiche e sono intenzionato a non fermarmi qui». Farà ancora il testimonial per la pubblicità? «Solo se troverò un prodotto a me congeniale. Intanto sto anche pensando ad un altro libro i cui proventi saranno ancora devoluti in beneficenza».

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