Si è spento Andrea Parodi. Il 22 settembre l'ultima volta sul palco
Parodi, premiato dai critici a Sanremo nel 1991 per il brano «Spunta la luna dal monte» presentato con i Tazenda e Pierangelo Bertoli, era in coma da alcuni giorni ed è spirato poco prima delle 6 di ieri. «C'è un momento, fra la notte e il giorno, che non è nè notte nè giorno. Quello, è un momento di AbacadA.. Dopo la sua AbacadA, Andrea ora canta e canterà sempre ancora per noi, nell'aria, e dovunque. Perchè "La vita è bella". Buon viaggio, capitano!». È il messaggio che compare sul sito del cantante. Dopo aver ricevuto il 2 settembre a Siligo (Sassari) il premio speciale della Fondazione "Maria Carta", Andrea Parodi è salito per l'ultima volta su un palco il 22 settembre. Quella sera all'Anfiteatro romano di Cagliari si è svolta quella che stata definita la festa del «raccolto», un concerto-omaggio alla carriera dell'artista sardo-ligure considerato una delle figure centrali della scena sarda e nazionale. Insieme con Gigi Marielli e Gino Camedda sono tornati per una sera i Tazenda e l'inconfondibile voce di Andrea Parodi aveva intonato «Desvelos», un brano breve e inteso fatto proprio per esaltare le sue doti canore. Poi una serie di classici: da «Carrasecare» a «Sa Festa», da «A sa zente» a «Non potho riposare», da «Disimparados» a «Pitzinnos in sa guerra» (nato da una collaborazione con Fabrizio De Andrè). Il finale, tra lunghi applausi, era stato dedicato a «Nanneddu meu» e ad una suggestiva versione vocale del «Deu te salvet Maria», l'Ave Maria in sardo. I funerali si svolgeranno stamani alle 11 a Flumini di Quartu, la località sul golfo di Cagliari dove Parodi viveva con la moglie Valentina e le due figlie da alcuni anni. «Andrea mi ha insegnato a capire una terra che ho sempre amato e grazie a lui ho scoperto la faccia meno conosciuta dell'isola, ma non per questo meno importante», ha commentato Piero Pelù, il cantante fiorentino ex leader del gruppo Litfiba. I due erano molto amici. «Spero - ha concluso Pelù - che nel tempo anche le istituzioni sappiano essere all'altezza del grande bagaglio di cultura sarda che Andrea ha sapientemente divulgato in giro per il mondo».