D'Alema: sbagliato rapire i piccoli
Madonna sotto accusa per il bimbo «adottato»
Le organizzazioni hanno presentato un ricorso in cui hanno sostenuto che nel caso della cantante, cui il bambino è stato affidato temporaneamente, è stata violata la regola che impone allo straniero di risiedere obbligatoriamente per 18 mesi nel Paese sotto costante controllo degli addetti ai servizi sociali prima di ottenere l'adozione definitiva del bambino. L'alta corte di Lilongwe aveva concesso giovedì scorso alla popstar americana l'affido temporaneo di David. Il giorno dopo Madonna aveva lasciato il Paese senza il piccolo, che l'altro ieri è stato prelevato da una guardia del corpo della cantante e condotto a Londra. «Siamo convinti che l'assegnazione provvisoria sia stata fatta in cattiva fede», ha detto Justin Dzodza, il portavoce dei gruppi dei diritti civili che hanno presentato appello contro la decisione dei giudici di Lilongwe. La popstar ribatte: «Abbiamo seguito le leggi». David, che ha 13 mesi, perse la madre alla nascita. Sulla vicenda si è anche espresso a Lussemburgo il ministro degli Esteri Massimo D'Alema: «Il rapimento non è la forma più brillante di adozione. Più in generale - ha aggiunto - credo che operazioni di questo tipo siano drammaticamente controproducenti perchè risolvono un problema, non so se del bambino o dell'adulto che adotta, ma rischiano di generarne tantissimi altri».