Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

«La vera leggenda di Tony Vilar»

Esplora:
default_image

Il mito del cantante con la parruccaDa Gagliardi la storia dell'emigrante «pop» che conquistò l'Argentina

  • a
  • a
  • a

Il film, presentato ieri alla Festa di Roma nella sezione Extra, prodotto da Tico e distribuito da Tamberi per Metacinema, narra la storia di Ragusa, emigrante calabrese che lascia l'Italia a 14 anni, nel 1952, per trasferirsi in Argentina. Qui diventa uno dei cantanti più famosi dell'America Latina, un idolo delle ragazzine, celebre nel mondo per la canzone «Quando calienta el sol». All'apice del successo, Vilar però sparisce, facendo perdere le sue tracce. Voltarelli con il regista Gagliardi hanno sceneggiato la ricerca dell'artista sparito scoprendo il motivo, incredibile quanto la vicenda che aveva portato alla fine della carriera dell'idolo: la calvizie. Vilar-Ragusa ha perso i capelli a poco più di 20 anni, in un'epoca in cui non si poteva accettare che un mito come lui portasse la parrucca. La sua scomparsa è legata ad un episodio grottesco: mentre si apprestava a tenere un concerto una fan gli ha strappato la parrucca e Tony non resse allo shock di essersi mostrato calvo al pubblico. Allora sparì lasciando l'Argentina e rifugiandosi a New York, dove da oltre 40 anni vende macchine usate. In un incalzante road movie tra la Boca di Buenos Aires, le Milonghe, il Connecticut, il New Jersey e il Bronx, dopo 54 anni, Vilar è tornato ora in Italia. La ricerca comincia incontrando una serie di personaggi da commedia, dalla ex moglie, diva delle telenovela, ai parenti italiani che ancora vivono lì. Poi si va a New York, dove nella comunità italo americana del Bronx, si cominciano a seguire le tracce fino all'incontro finale giocato su una vicenda che sembra inventata. Ma per Tony Vilar il trionfo di oggi è una realtà. «Questo è un miracolo — ha detto —. Non avrei mai immaginato di poter ritrovare il mio pubblico. Grazie a voi, Antonio Ragusa si è riconciliato con Tony Vilar. Mi ricordo quando ero ragazzino e tre giovani messicani, gli Hermanos Rigual, mi proposero la canzone "Quando calienta el sol". Non mi piacque subito e allora gli diedi un ritmo di rock lento. Fu un successo mondiale e tutti i più grandi cantanti del mondo la reinterpretarono». D. D.

Dai blog