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In «Liscio» di Antonini

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La Morante interpreta la cantante di una variopinta orchestra di liscio, fondata dal padre Orfeo, e ha un rapporto conflittuale con il figlio Raul, un dodicenne con saggezza e acutezza da adulto. «È il terzo film - dice l'attrice - in cui canto, per prepararmi ho preso lezioni dal maestro Sergio Leone». «Come sempre - prosegue la Morante - non seguo il metodo Actor's Studio, ma mi relaziono alla camera con sensibilità musicale: non mi ispiro ai personaggi che devo interpretare, bensì a cantanti per me fondamentali quali Gandula Yanovitz e Graziella Sciutti». Condividendo il set con giovanissimi attori, Laura ha vissuto «un'esperienza straordinaria: questi ragazzini con la loro naturalezza stigmatizzano la tua artificiosità, spingendoti a essere più vero davanti alla macchina da presa». Interpretato anche da Massimo Catania e da Umberto Morelli nel ruolo di Raul, «Liscio» è per il regista Claudio Antonini «una musica piacevole e semplice, capace però di risvolti sorprendenti: ho cercato di raccontare una storia fatta non di dramma ma di dispiaceri, una commedia che mescola il dolce e l'amaro della vita».

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