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SALVATORE Samperi, il suo primo film a quanti anni? «Avevo 24 anni, il film "Grazie zia" ebbe un successo ...

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Mi è sempre piaciuto poter far vedere con un linguaggio da satira amara i vizi e i peccati della società. Ho raccontato anche amori morbosi, a volte anche impossibili come in "Grazie zia"». E nei confronti anche della borghesia? «Forse. In "Cuore di mamma" e "Uccidete il vitello grasso" ho cercato di raccontare analiticamente alcuni disfacimenti della cosiddetta società borghese. Comunque mi piace raccontare attraverso immagini, momenti di suspense, comicità e anche horror». E poi il successo dei successi: «Malizia»... «Un successo di botteghino con una stupenda Laura Antonelli che si laureò sex-simbol del cinema degli Anni Settanta». Le piace il genere erotico? «L'ho praticato spesso. Mi ha dato ottime soddisfazioni. Comunque mi piace il cinema e basta». E la fiction? «Anche. Ho scoperto questo linguaggio per me uguale a quello del cinema da qualche anno. "Orgoglio e rispetto" è un successo di questi giorni». Sposato da quanti anni? «Da più di 23. Ho conosciuto mia moglie che amo ed adoro, 40 anni fa e da allora non l'ho più lasciata. Vorrei stare sempre solo con lei per tutta la vita. Nonostante dieci anni di differenza». Un buon padre? «Ho un figlio di trent'anni». Vorrebbe diventare nonno? «Non vedo l'ora. Vorrei tanto viziare i miei nipoti». I suoi registi preferiti? «Una volta Losey e Buñuel. Oggi amo il cinema di Tarantino». E il teatro? «Lo frequento poco, solo e soltanto per pigrizia. Ascolto tanta musica e leggo moltissimo, in particolar modo la notte». La televisione è una sua compagna? «Non la disdegno. Scelgo canali tematici». È una sua compagna anche la morte? «Ho un buon rapporto con la morte, non la temo. Anzi penso che la morte potrebbe essere una delle più curiose avventure di tutta la nostra esistenza». Crede in Dio? «Non sono praticante ma forse è giusto sempre trovare una morale di vita accettabile».

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