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Festival di musica sacra a Pisa

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Cavalli, Gabrieli, il grandissimo Monteverdi e i loro contemporanei: ecco i compositori cui John Elliot Gardiner sabato scorso ha dedicato un concerto nell'ambito del Festival di musica sacra Anima Mundi che si tiene a Pisa. Della rassegna Gardiner è anche direttore artistico e si è esibito nel Duomo della città alla testa degli English Baroque Soloist, del Monteverdi Choir e degli strepitosi fiati del Her Majesty's Sagbutts' Cornetts. Insignito anni fa del titolo di Sir dalla regina Elisabetta, il direttore britannico è davvero riuscito a rendere l'incresparsi del Rinascimento in immagini di concitata sacralità sonora, e nell'esecuzione la severità di geometrie corali s'intrecciava nei soli con accenti di morbida sensualità barocca. Per tempi come i nostri, in cui sembra che la fede o si sposa con la ragione o con i fondamentalismi criminali, può essere un segnale una musica sacra che seduce sia lo spirito che il corpo. Sicuramente una lezione l'ha data Gardiner, in linea con la scuola veneziana, nel dividere musicisti e coristi in gruppi che, a seconda delle esigenze, potevano essere più o meno grandi e soprattutto disposti in varie posizioni all'interno del Duomo. Moltiplicando le fonti del suono e la loro distanza il risultato è stato di avvolgere morbidamente l'ascoltatore nella musica. Le grandi chiese, infatti, sono sovente teatro di concerti, dagli esiti spesso discutibili causa l'acustica molto riverberante che trasforma la musica in un caos. La scelta di Gardiner speriamo sia d'indirizzo agli altri gruppi e solisti che terranno i prossimi concerti del Festival Anima Mundi, fino a fine ottobre dedicati alla musica sacra nelle repubbliche marinare. E la riscoperta di una tradizione italiana trova un luogo ideale in Piazza dei Miracoli di Pisa che partendo dal Battistero, passando per il Duomo e l'antico Ospedale fino al Camposanto Monumentale, sembra scandire le fasi e i ritmi dell'esistenza.

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