Presentata la prima edizione della rassegna: dal 13 al 21 ottobre proiezioni e grandi eventi
Con la prima edizione di Cinema Festa Internazionale di Roma (13 - 21 ottobre) tutta la capitale si offre senza riserve e si mette in gioco per restituire il cinema al suo pubblico, agli spettatori e al piacere di quel rito collettivo che è frutto d'ingegno, passione e creatività. Messe da parte le antiche polemiche con Venezia, che resta per eccellenza la Mostra d'arte cinematografica, la Festa di Roma — prodotta dalla Fondazione Musica per Roma — si pone così come un grande incontro popolare che unirà non solo i romani ma anche tantissimi stranieri e italiani. Se un festival è fatto di film, eventi e personaggi, una Festa è anche incontri di stili e linguaggi (come la rassegna dei German Films - 17 e 18 ottobre), appuntamenti culturali e progetti. Questo e altro è emerso ieri dall'affollatissima conferenza stampa nella sala Sinopoli dell'Auditorium, dove - tra gli altri - si sono avvicendati sul palco Isabella Rossellini e il sindaco Walter Veltroni (presidente del Comitato della Fondazione), che sarà oggi a New York per incontrare Robert De Niro, ideatore del Tribeca Film Festival gemellato con la Festa di Roma. Sotto il logo disegnato da Renzo Piano e proiettato su un grande schermo, a presenziare la conferenza c'era il presidente della Festa, il senatore Goffredo Bettini, circondato dai suoi cinque direttori (Piera Detassis, Maria Teresa Cavina, Gianluca Giannelli, Giorgio Gosetti e Mario Sesti). A unire i film selezionati, più che un fil rouge, è «il fil rose»: sono presenti ben venti registe donne disseminate nel programma, un vero record. Su tutte spicca l'indiana Mira Nair con «The Namesake» (storia di una famiglia indiana trasferitasi a New York in cerca d'integrazione) nella sezione Premiére, Francesca Comencini con «A casa nostra» (in concorso), Catherine Corsini con «Les Ambitieux» (fuori concorso), Susanne Bier con «Dopo il matrimonio» (fuori concorso), Luisella Ratiglia con «Jamal» (Extra), Costanza Quatriglio con «Il mondo addosso» (Extra), Giovanna Taviani con «Ritorni» (Extra), le americane Barbara Kopple e Cecilia Peck con «Shut up and sing» e tante altre. Sono in tutto 16 i film in concorso giudicati da una giuria popolare di 50 spettatori presieduti da Ettore Scola che assegneranno 3 statuette del Marco Aurelio realizzate in oro da Bulgari: premio per il miglior film, premio per la migliore interprete femminile e premio per il migliore interprete maschile. Le pellicole selezionate sono più di nicchia come «After this our exile» di Patrick Tam, storia sul tormentato rapporto tra padre e figlio nella Hong Kong moderna. O come «The Go Master» di Zhuangzhuang, sulla biografia del celebre Wu Qingyuan, che giovanissimo si trasferì in Giappone prima della Seconda Guerra mondiale per diffondere il go, gioco da tavolo con profonde valenze filosofiche. Da segnalare anche il ritorno di Otar Iosseliani con «Jardins en automne». Ben 3 gli italiani in concorso: «L'aria salata» del giovane Alessandro Angelini, «A casa nostra» di Francesca Comencini (racconto nella Milano di oggi, dove s'incrociano storie di persone tra loro diversissime, le cui vite sono tutte governate dal denaro) e il documentario «La strada di Levi», di Davide Ferrario, sul percorso che lo scrittore affrontò nel 1945 per tornare a Torino dal campo di concentramento di Auschwitz. Al film vincitore del concorso andrà un premio di 200 mila euro. E sempre per soddisfare il grande pubblico, sono stati chiamati a raccolta una serie di star internazionali e di anterpime: da Nicole Kidman, presente in apertura con il film «Fur: an imaginary portrait of Diane Arbus», a Monica Bellucci alla quale è riservato solo un cammeo in «N» di Palo Virzì ma che è protagonista (e completamente trasformata) nella coproduzione franco-italo-tedesca «Le concile de Pierre» di Guillaume Nicloux. Hanno assicurato la loro presenza Richard Gere, protagonista del film di Lasse Hallstrom «The Hoax», Viggo Mortensen coraggioso eroe dello spagnolo «Alatriste» e l'inossidabile Harrison Ford, che presenterà una serat