Esce il 29 settembre «Baciami piccina» di Cimpanelli
Salemme: così si rideva nell'Italia del '43 Nel cast Neri Marcorè ed Elena Russo
La pellicola da venerdì prossimo nelle sale, distribuita da Medusa in 150 copie, racconta l'Italia dell'8 settembre 1943. Un paese in guerra, pieno di fronti e caos, dove al brigadiere dei carabinieri Umberto Petroni (Neri Marcorè) viene affidato il compito di accompagnare «tramite trasferimento forzato, Raoul Nuvolini (Vincenzo Salemme), truffatore richiesto dalla magistratura di Venezia». Ai due si affianca poi Luisa (Elena Russo), fidanzatina del carabiniere, che da anni sogna un viaggio di nozze a Venezia. Così inizia la commedia, su un'idea di Sergio Citti, sceneggiata da Furio e Giacomo Scarpelli e prodotta da Marco Poccioni della Rodeo Drive con 3 milioni di euro e la partecipazione della cantante Tosca. Dalla piccola Stazione dei Carabinieri di Civita di Terentola inizia il viaggio in un'Italia disastrata, povera e ideologicamente divisa. Pian piano si scontrano i caratteri del brigadiere pieno di senso del dovere, e dell'esuberante truffatore, che si scopre un teatrante mancato. «Il viaggio cambierà tutti e tre — ha spiegato Salemme —. Proprio come accade nei classici della commedia all'Italiana dedicati a quel periodo storico ("Due marescialli" e "Tutti a casa"). Persino l'Italia cialtrona scopre ogni tanto un coraggio inaspettato. Mi piace tanto fare solo l'attore, però non mi chiama mai nessuno: vorrei trovare un regista che diriga le storie scritte da me. Ma i registi sono restii a realizzare film comici perché si sentono sminuiti dalla commedia. Pochi ricordano quel periodo della storia d'Italia ma è importante che la conoscano i giovani. Anche se in genere si va al cinema per vedere gli attori, che per il pubblico sono i veri eroi, perché interpretano i film». Se l'attrice Elena Russo per il suo personaggio si è ispirata «alla Loren diretta da Scola», Neri Marcorè è perfetto nei panni di personaggi del passato: «Non amo la modernità e forse anche i registi vedono in me una persona di un'altra epoca: oggi regna la confusione. L'attualità la interpreto in tv, un luogo di sicuro più adatto». D. D.