Zucchero, una mosca
Sotto la guida del leggendario produttore Don Was (Rolling Stones tra gli altri), Zucchero ha riscoperto le sue origini: «Sono cresciuto ascoltando Bach e i Procol Harum, ai quali rendo omaggio con una cover di "A Salty Dog" tradotta in "Nel così blu" e inserita solo nei cd in vendita all'estero. Per incidere una bella canzone bastano tre accordi e un'emozione genuina: "Fly" ha un suono volutamente ruvido e sporco». «Come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini» è il sottotitolo di «Fly» (che come logo ha una mosca d'oro), una ricerca di armonia e speranze perdute in un mondo impaurito, senza armonia e bisognoso di solidarietà: «I tacchini che c'impediscono di volare sono gli ignoranti e i maleducati. Viviamo circondati da persone insensibili, arroganti e prepotenti: io mi sono creato una nuovoletta d'amore, che spero mi segua ovunque come la nuvoletta di Fantozzi. L'amore è nell'aria e io non voglio assolutamente perderlo. Anche in senso fisico, infatti "Troppa fedeltà" è la confessione della mia infedeltà perpetua: sono cresciuto con il rock'n'roll e mi hanno insegnato che il bello di questo mestiere è che oltre a suonare si fa tanto sesso. Io non sono fedele, però sono molto geloso». Il testo di «Troppa fedeltà» è stato scritto assieme a Jovanotti, invece «È delicato» porta la firma di Ivano Fossati. «Lorenzo è venuto a trovarmi a Bolgheri per salutare Don Was e ha scritto il testo in pochi minuti. Quella con Fossati è un'amicizia nata da poco, anche c'è sempre stata tanta stima reciproca: lui dice che vorrebbe avere la mia grinta, io contraccambio invidiando la sua intelligenza». La leggerezza ritmica di «Pronto» nasconde l'inquietudine per un mondo dove la guerra è ovunque e nel quale Zucchero ha paura di tutti, americani e mussulmani: «Non si salvano nemmeno gli italiani, perché oggi è tutta l'umanità a fare paura. In particolare, gli americani mi vanno piuttosto stretti: accorrono in aiuto di tutti quando hanno problemi enormi già a casa loro». Uno di questi problemi è New Orleans, a cui è dedicato il brano «Let It Shine», da ricostruire dopo il disastroso alluvione: «Amo New Orleans come la mia seconda casa: lì ho conosciuto persone dalla straordinaria umanità. Mi commuove sapere che lo studio dove ho registrato il disco "Spirito divino" è stato spazzato via dall'acqua e mi fa incavolare vedere che il governo americano sta facendo ben poco». Sfumata l'euforia dei figli dei fiori e il sogno californiano, oggi Zucchero guarda a Cuba come nuova oasi di spensieratezza e divertimento: «Nel brano "Cubra Libre" non ci sono messaggi politici, anche se trovo molto discutibile il comportamento di Fidel Castro». Il rapporto fra padre e figlio è nell'organo ampio e struggente di «Quanti anni ho», dedicata al figlio Blu, mentre Irene Fornaciari («Ha scelto la mia stessa strada ma si è fatta le ossa da sola») ha fatto i cori del disco e si esibirà come supporter nel tour che partirà a metà febbraio del 2007 da Zurigo o da Parigi. «Occhi», già scelto come secondo singolo, è un'altalena amorosa fra desiderio e impossibilità: «In mezzo alla folla incroci uno sguardo sconosciuto che ti seduce. Poi la vedi in compagnia di un altro e ti accorgi che bellezza fa rima anche con tristezza». A margine dell'album «Fly» c'è un pensiero per Laura Pausini, che ha cantato «Come il sole all'improvviso» nella colonna sonora del film «Salvatore» e l'ha incisa anche in un duetto con Johnny Hallyday: «Sono davvero lusingato che Laura abbia scelto questa canzone, anche perché la canta davvero bene; però mi avrebbe fatto piacere se mi avesse avvisato prima. Non per avere il mio permesso, che comunque le avrei dato con gioia, ma per una forma di cortesia». A sua volta,