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Cecchi Paone spara a zero sulla Goggi

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E prepara un reality su Sky

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E ha deciso che qualche sassolino vuole pur toglierselo dalla scarpa. Perciò Alessandro Cecchi Paone, che sta per tornare in video con una serie di appuntamenti, esprime per la prima volta giudizi su alcuni blasonati colleghi, raccontando chi a suo parere merita apprezzamenti e chi invece ha deluso le sue aspettative. Intanto torna su Retequattro con un doppio appuntamento, "La macchina del tempo" e "Appuntamento con la storia". E sul canale 810 della piattaforma satellitare Sky Italia dal 18 settembre condurrà il reality "Open space" dedicato all'universo dell'omosessualità. In trent'anni avrà conosciuto molti colleghi. Chi le è stato più vicino e chi invece l'ha delusa? «Ho avuto un'esperienza negativa con Loretta Goggi che ho conosciuto quando io ero ancora un esordiente alle prime armi desideroso di apprendere il mestiere. Avevo bisogno di essere incoraggiato ma lei invece si dimostrava severa, a tratti anche dura con i giovani colleghi. Al contrario, invece, penso molto bene di Paola Perego che unisce ad una grande professionalità una partecipazione umana verso chi le vicino e si trova in condizioni di non parità». Lei condurrà un reality show. Non era contrario al genere? «Il programma sarà di impegno civile e sociale. Voglio rivoluzionare il mondo ipocrita dei reality che non rappresentano la realtà del Paese ma costituiscono un danno per il piccolo schermo e per quella parte della televisione che vuole svolgere un ruolo di crescita e di informazione culturale tra il pubblico di massa». Ha avuto proposte per partecipare a dei reality show? «Parecchie, ad iniziare da "La talpa" su Italia uno e condotta dalla mia amica Paola Perego. Ma ho detto di no anche a "Il Ristorante". Desidero essere il rappresentante di una tv differente che sopravviveva al trash e che sia rilanciata». Non è dunque pentito di quell'intervento polemico contro il "Grande Fratello" fatto sei anni fa ai Telegatti? «La gioventù italiana non è certo quella de "Il Grande Fratello": la condivisione di un'esperienza in terre esotiche non ha nulla di reale. Io amo la tv della realtà nella quale il pubblico riesce a riconoscersi. Queste riflessioni le feci in diretta durante la serata dei Telegatti in cui venne premiato come miglior programma culturale proprio la prima edizione del GF. Uno schiaffo all'intelligenza del pubblico che ama l'impegno e l'approfondimento culturale. Allora si sollevò un vespaio di polemiche ma sarei disposto a ripetere quell'intervento». Che tipo dunque di reality proporrà per contrastare la tendenza al trash? «Un programma basato su uno spaccato della gioventù italiana che non desidera conquistare visibilità e diventare personaggi del mondo dello spettacolo. Mi rivolgo soltanto a chi vuole comunicare le proprie esperienze e condividerle con gli altri per poi tornare nell'anonimato».

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