Venezia, trionfa il made in Italy a costo zero
I favoriti sembrano finora «Coeurs» di Alain Resnais (preferito dalla stampa) che vede una bella interpretazione di Laura Morante e «The Queen» di Stephen Frears, che è stato invece più amato dal pubblico. E mentre tutti impazziscono per un film italiano costato pochissimo, «Non prendere impegni stasera», ieri sono intanto passate in concorso tre opere particolarmente attese: «The Fountain» di Darren Aronofsky, con Hugh Jackman e Rachel Weisz, premio Oscar per «The Constant Gardner» nonché compagna del regista; «I don't want to sleep alone» del malese Tsai Ming-Liang, Leone d'oro nel 1994 per «Vive l'amour»; e «Fallen», storia rigorosamente al femminile dell'austriaca Barbara Albert, unica regista donna in concorso. A riequilibrare il film della Albert sulle donne, è stato presentato fuori concorso «The Wicker Man» di Neil La Bute con Nicolas Cage (assente a Venezia perché impegnato a girare in Thailandia «Time to kill») nei panni di un bravo poliziotto, pieno di affetti e sensi di colpa che comincia a tirare pugni. E in particolare li dà ad attempate signore e a belle ragazze. Il paradosso è che il pubblico maschile, almeno quello del Lido, ha condiviso una tale rabbia verso le donne. Con «The Fountain», il regista visionario Aronofsky ha portato a Venezia, oltre alle intense musiche di Clint Mansell (ex cantante chitarrista e tastierista dei Pop Will Eat Itself), una metafisica favola di amore che ha diviso il pubblico tra applausi e qualche «buuu» di protesta. La storia si svolge su tre livelli storici, ma con gli stessi protagonisti: dalla Spagna del XVI secolo ai giorni d'oggi, fino al 26mo secolo, tra allucinazioni oniriche e simboli mistici, l'amore tra Jackman (il Polverine degli X-Men) rivive sempre. E «non mancano scene di sesso - ha detto con ironia il regista - Si sa che sono sospese tra fiction e verità, ma la gelosia per la mia compagna che dirigevo sul set veniva sublimata dal mio masochismo». Mentre oggi sono attesissimi in concorso il film di Gianni Amelio, «La stella che non c'è», con Sergio Castellitto, e «Bobby» di Emilio Estevez (anche se la celebre protagonista, Sharon Stone, ha annunciato che non sarà sul Lido), ieri è stato presentato nella sezione Orizzonti «Non prendere impegni stasera», di Gianluca Maria Lavarelli, con Luca Zingaretti, Paola Cortellesi, Alessandro Gassman, Giorgio Tirabassi, Francesca Inaudi e Micaela Ramazzotti. Sebbene ai produttori e ai distributori italiani non piacesse, ieri sul Lido il pubblico ha invece sopportato una interminabile fila, ma sono rimaste fuori ben 150 persone. «La sceneggiatura ai produttori non piaceva, mi continuavano a dire di lasciar perdere - ha raccontato il regista - Poi, l'ha letta Pietro Valsecchi, gli è piaciuta - Gli attori erano entusiasti, hanno girato quasi gratis». «Io sento molta più energia in tv, ma al cinema loro tengono tanto» ha aggiunto Valsecchi, che ha deciso di non «mandare questo film in quattro sale scamuffe. perché la distribuzione in Italia è soffocata, è nelle mani di pochi», ha denunciato il produttore, che ha realizzato in tv alcune delle fiction di maggior successo, tra cui il «Borsellino» su Canale5.