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Manuela batte anche la regina

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Siamo all'Hotel des Bains, il gioiello architettonico glorificato da Thomas Mann in «Morte a Venezia». L'attesa è per Stephen Frears, il regista dell'attesissimo «The Queen». Il quale arriva, si siede, e prima dell'intervista si toglie i sandali di gomma, si pulisce rapidamente i piedi, e poi ci dà la mano. Per fortuna che un regista come lui, che ha alle spalle capolavori come «Alta fedeltà» e «The Snapper», regala risposte importanti sul film scandalo della Mostra: 97 minuti che raccontano nei dettagli i rapporti tra Tony Blair e la Regina Elisabetta nella settimana che va dal 31 agosto 1997, giorno della tragica morte di lady Diana, all'8 settembre dello stesso anno, giorno del suo funerale. «Sì, questo film racconta la storia dell'infatuazione di Tony Blair per Elisabetta d'Inghilterra. E il suo disperato tentativo, singolare per un premier di sinistra, di consigliare la Regina in tutti i modi. Per farle onorare la memoria di Diana, ad esempio, nel terrore (di Blair assai più che di Elisabetta) che la monarchia e la casa Reale potessero subire dall'atteggiamento gelido dei Windsor nei confronti della morte di Diana un colpo mortale» Ma lei cosa pensa del fatto che la Regina non ha neppure voluto vedere il film ? «Non me ne importa niente. Direi che è normale». Della morte di Diana. Ritiene, come molti pensano, che si tratti di una verità ancora nascosta? «Assolutamente no. Era gente ricca che correva in macchina. Hanno avuto un incidente. Stop. Il resto, sono banalità». E nel giorno di «The Queen» la vecchia volpe della promozione cinematografica Enrico Lucherini chiama al Lido Manuela Arcuri, come dire la ricercata numero uno da giornalisti e fotografi dopo la rottura, appena all'inizio dell'estate, del fidanzamento con l'olimpionico di scherma Aldo Montano. Manuela è la protagonista di «L'onore e il rispetto», una fiction in sei puntate in onda a breve su Canale 5, ed è ovvio che al suo sbarco in laguna i riflettori siano tutti per lei. L'arrivo di Manuela all'Hotel Excelsior, attesa da centinaia di fan e da un esercito di fotografi e teleoperatori, è da Anni '60. Delirio puro. Per gli amanti della mondanità, roba da brividi. Manuela, dall'arrivo trionfale si direbbe che la vera «The Queen» del festival sei tu! «Che responsabilità! No, meglio di no, ma il film voglio vederlo», ride l'attrice, fasciata da una t-shirt bianca e pantaloni attillati al ginocchio. «E poi al Lido sono già venuta una volta, per una festa, mentre stavolta arrivo come attrice. Per me è importantissimo, perché a quasi trent'anni voglio dimostrare a tutti che sono cresciuta, maturata. Anche dal punto di vista sentimentale. Dopo la rottura con Aldo, ora sono più esigente. Ma se ho sbagliato con lui un po' è anche colpa mia. Ogni volta che m'innamoro, credo sempre che sia l'uomo della mia vita!» E come si sopravvive un'intera estate all'assalto dei paparazzi ? «Facile. Basta andarsene all'estero, come ho fatto io. L'ideale per rimanere in pace e sottrarmi all'assedio mediatico - spiga Manuela, agguerrita - ed ora basta con i ruoli da "bonona". Non rinnego il successo, che ho avuto grazie al mio fisico, ma è arrivato il momento di sentirmi dire anche che sono brava. E in questa fiction sento che succederà!»

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