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Il documentario di Antonello Sarno sui David inaugurerà Venezia

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Così la Magnani suggerì la battuta alla Monroe

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..I due premi consegnati a Ingrid Bergman, uno per "Anastasia" e l'altro, a molti anni di distanza, per "Sinfonia d'autunno". La grande attrice era molto malata, nessuno ci sperava che venisse e invece ritirò il premio, con Liv Ullmann, una grande emozione». Gian Luigi Rondi, creatore e presidente del prestigioso premio cinematografico David di Donatello ricorda, non senza nostalgia, l'epopea della manifestazione che ha segnato gli anni migliori del cinema italiano e internazionale. È stato presentato in anteprima «David 50», il documentario firmato da Antonello Sarno che celebra e ripercorre i momenti esaltanti e commoventi del premio. Il documentario, realizzato montando una carrellata di visi, personaggi, battute che hanno animato i tanti momenti della manifestazione, sarà proiettato mercoledì 30 per inaugurare la 63esima Mostra del Cinema di Venezia. Un grande omaggio, anche singolare, perché i due premi dovrebbero essere concorrenti, ma evidentemente non lo sono, a una manifestazione che ha visto il cinema protagonista della vita economica e sociale del nostro Paese. Il documentario di Sarno segnerà la Mostra lagunare dai primi attimi. Nella grande serata di inaugurazione sarà poi seguito dal film «Black Dahlia», di Brian De Palma. In una carrellata «David 50» offre uno sguardo veloce, ma esauriente, di due epoche: dalle dirette Rai in bianco e nero, con Vittorio De Sica e Mel Ferrer a quelle vistosamente a colori, con Benigni e Tom Cruise. Ripescate da Sarno delle vere chicche, come l'incontro con Marilyn Monroe, accolta da Ruggero Orlando. L'attrice americana non parlava una parola d'italiano, guardò con occhi imploranti Anna Magnani che le suggerì qualcosa all'orecchio. Allora la Monroe si lanciò in un incerto, ma sincero: «Sono commossa». Era il 1958. Nel documentario appare il momento di più grande imbarazzo del festival, era il 1983: Raf Vallone doveva premiare, ex aequo, Federico Fellini per «E la nave va» e Nanni Loy per «Mi manda Picone». Il vecchio Raf non ce la fece a fare il diplomatico e sbottò: «Mi sembra strano, Fellini è un artista eccezionale, paragonabile forse solo a Kurosawa... Loy è bravo, ma...». Tutto questo in faccia al povero Nanni che era in prima fila. E il gelo da allora dura ancora oggi. E poi, uno dietro l'altro, tutti i grandi del cinema che hanno meritato la preziosa statuetta. D'oro, massiccio, almeno per moltissime edizioni. Tanto che Sordi, affidandola qualche attimo a Lello Bersani disse: «Occhio Lello, io ti controllo, non te ne andare. Con quella statuetta se me la squaglio sai che anello che mi ci faccio!». Alla Loren, visto che il David era pesante, fu chiesto se voleva affidarla a qualcuno, mentre era sul palco. Ma Sophia era così contenta di averlo ricevuto che lo tenne stretto. «No, no, me lo tengo», disse. Nel documentario di Sarno, «difficile — spiega il regista — perché è stato necessario montare cinematograficamente delle immagini televisive», appaiono Roman Polanski, Vittorio Gassman, Audrey Hepburn, Giovanna Ralli, Warren Beatty, Monica Vitti, Alida Valli e tanti altri. I visi più belli del cinema di ogni tempo e a Rondi, che della Mostra di Venezia è stato presidente di giuria e direttore e del David è stato creatore ed è attualmente presidente, non possono che venire spontanee parole di nostalgia. ...E allora, in cinquant'anni tutti buoni e tutti bravi? Ma neanche per sogno, non sarebbe naturale. Il presidente Rondi ricorda con affetto, Rossellini, la Bergman, Visconti, Sordi, i tanti grandi artisti che ha incontrato ed amato e, con un pizzico di amarezza: «Se ne sono andati tutti...». Qualcuno risponde con una battuta: «Ma no, c'è Charlton Heston (premiato anche lui e presente nel documentario), quello ci seppellisce a tutti». «Non me ne parlate — risponde secco Rondi — non lo sopporto quel fascista!»

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