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Tom era con la major da 14 anni Sotto accusa l'adesione a Scientology

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Non dalla sua compagna Katie Holmes, per amore della quale ha saltato e urlato in pubblico, ma dalla sua casa di produzione, la Paramount, alla quale era legato da 14 anni. A Hollywood c'è chi dice che si tratta di un «divorzio consensuale», per altri è stato Tom a volersi allontanare, molti affermano che il passo è stato fatto dai vertici della grande casa di produzione. C'è chi dice chiaro e tondo che Cruise, divenuto un divo bizzoso e ingestibile, è stato licenziato dalla Paramount. L'annuncio della rottura è stato dato ieri dal numero uno della casa madre del'azienda cinematografica, in un'intervista al Wall Street Journal. «Apprezziamo Tom come persona, ma abbiamo ritenuto che rinnovare il suo contratto non era appropriato», ha dichiarato Sumner Murray Redstone, presidente della Viacom, il gigante dei media cui appartiene la Paramount. «Il modo in cui Tom s'è comportato recentemente non è accettabile per la Paramount», ha spiegato. In testa ai comportamenti che hanno fatto storcere il naso ai «big» della Paramount c'è certamente la continua pubblicità fatta dal divo a Scientology, poi anche la dichiarazione d'amore urlata alla Holmes saltando su un divano durante un talk show, le polemiche con gli psichiatri Usa, accusati di somministrare con troppa facilità psicofarmaci, le critiche a Brooke Shields, attaccata dall'attore per aver usato psicofarmaci. Atteggiamenti che avrebbero danneggiato l'esito al botteghino dei film di cui Cruise è stato protagonista, da «La guerra dei mondi» a «Mission impossible 3». C'è da dire effettivamente che, se «La guerra dei mondi», remake, ma anche ombra sbiadita, del kolossal di fantascienza del 1953, ha avuto un successo non indifferente (234 milioni di dollari di incasso nei soli Stati Uniti), «Mission impossible 3», rimasto inchiodato ai 133 milioni di dollari totalizzati, è andato, per gli standard Usa, un po' maluccio. La versione che dà l'attore, per bocca della sua socia in affari, è diversa. Paula Wagner ha detto che già da un po' lei e il divo avevano chiesto ai loro agenti della Creative Artis Agency di informare la Paramount che avrebbero interrotto le trattative per il nuovo contratto. Per la Wagner, la rottura con la società di produzione non ha causato danni economici: la compagnia «Cruise-Wagner» avrebbe già accordi con nuovi finanziatori. Tom Cruise negli anni Ottanta è arrivato al successo impersonando lo stereotipo del «bravo guaglione», grazie a film come «Top gun» ('86) e «Cocktail» ('88); nonostante i 44 anni di età (compiuti il 3 luglio) i fan (ed evidentemente anche i produttori) vorrebbero vederlo continuare su quella strada. Ma lui la pensa diversamente e certi suoi atteggiamenti gli sono costati parecchio in gradimento. Pochi giorni fa la classifica dell'«amico ideale» stilata in base ad un approfondito sondaggio dal sito Internet «Yahoo!Entertainment» ha visto Cruise piombare all'ultimo posto. Primo è Jack Black (star di King Kong), seguito dal «pirata» Johnny Depp (il 13 settembre arriverà nei cinema il suo «Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma»). Terzo Will Smith. L'ultima stranezza di Tom? Pochi giorni fa ha invitato David Beckham e sua moglie Victoria per vedere la figlia avuta con Katie Holmes, Suri, nata lo scorso aprile. Ai coniugi Beckham insieme all'invito sono state comunicate le regole da seguire durante l'incontro: non potranno fotografare la bimba e neanche potranno toccarla, ne accarezzarla, ne parlare o sussurrarle qualcosa di affettuoso. Sembra che questi atteggiamenti siano proibiti da Scientology. Ognuno si regola come vuole, certo che così riuscire simpatici è un po' difficile.

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