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Il film del 1963

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Visconti volle un Verdi inedito per la sontuosa scena del ballo

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Dopo essere andato nella sua villa di campagna a Donnafugata, il principe dà un ballo nel suo palazzo di Palermo dove l'aristocrazia festeggia la scongiurata rivoluzione. Fastosa illustrazione del passaggio della Sicilia dai Borboni ai sabaudi e della conciliazione tra due mondi affinché "tutto cambi perché nulla cambi", è un film sostenuto dalla pietà per un passato irripetibile che ha il suo culmine nel ballo, lunga sequenza che richiese 36 giorni di riprese. Capolavoro o falso capolavoro? La critica fu discorde. Visconti volle nella colonna sonora di Nino Rota un valzer inedito di Giuseppe Verdi. Nel cast, straordinario, spiccavano Burt Lancaster nei panni del principe, i giovani Alain Delon e Claudia Cardinale; e ancora, Rina Morelli e Paolo Stoppa, Serge Reggiani, Romolo Valli, Ottavia Piccolo, Giuliano Gemma. Anche il romanzo di Tomasi di Lampedusa divise la critica. Lo scopritore del manoscritto, Giorgio Bassani, ne descrisse così i pregi: "Ampiezza di visione storica unita a un'acutissima percezione della realtà sociale e politica dell'Italia contemporanea, dell'Italia di adesso; delizioso senso dell'umorismo; autentica forza lirica; perfetta sempre, a tratti incantevole, realizzazione espressiva".

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