Ecco la Roma del «Caravaggio»
Non molto diverso da com'è a Roma, o almeno di com'era nel '500. Scherzi della scenografia che ha fatto da sfondo, in questi giorni, alle ultime riprese della fiction su Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, girata da Angelo Longoni in omaggio a uno dei geni assoluti della pittura del Rinascimento e attesa tra i fiori all'occhiello nel palinsesto Rai della prossima annata. Un lavoro realizzato in buona parte nei teatri di posa all' aperto ricreati su quei 13.000 metri quadrati dell'imponente ex cinecittà jugoslava (Filmski Grad) sottratti alla decadenza dalla Film '87: società del produttore esecutivo italiano Piero Amati impegnata da qualche tempo a rilanciare la Serbia, dopo la stagione dell'isolamento. Un'opera girata fra l'Italia e la Serbia nella quale, accanto al regista Longoni, ha lavorato un direttore della fotografia della caratura di Vittorio Storaro. E che si è avvalsa di un cast internazionale: con Alessio Boni (Caravaggio) ed Elena Sofia Ricci (Costanza Colonna) al fianco di Benjamin Sadler, Jordi Molla e dell'emergente stella della tv francese Claire Klaim, nel ruolo della prostituta-musa Filide. La vicenda narra l'intera parabola dell'esistenza di artista maledetto di Michelangelo Merisi. Dalla nascita in quel di Caravaggio, vicino a Milano, all'amicizia con l'aristocratica Costanza Colonna; fino al trasferimento a Roma e al coinvolgimento in una rissa con omicidio, da una condanna a morte e dalla fuga a Napoli. Una matassa che nel set di Filmski Grad si dipana attorno a scenografie ricostruite al 70% delle dimensioni reali. Tra richiami a monumenti noti della Roma rinascimentale, echi della popolare Trastevere del '500 e ambientazioni di case e locande d'epoca.