Denuncia nel Chietino dell'Archeoclub d'Italia

L'origine del nome «Orsi volanti» è dovuto al rinvenimento nel suo interno di resti di un «ursus spelaeus», un antico tipo di orso, e con la difficoltà di accesso al sito soltanto attraverso un impervio sentiero: quasi che gli orsi, per entrarvi, dovessero "volare". La grotta si apriva ad una quota di circa 700 metri sul livello del mare ed era lunga 20-25 metri. Presentava un deposito di fauna fossile ed era stata accertata la frequentazione dell'uomo del paleolitico medio (da 150 mila a 40 mila anni fa).