Show fantascientifico a Milano
Williams conquista il pubblico
L'ex Take That ha reso omaggio al trionfo dell'Italia ai Mondiali per tutto lo show: ha cantato «Trippin» avvolto nella bandiera tricolore (che ha sventolato spesso) e si è esibito in palleggi da calciatore provetto prima di scagliare i palloni verso il pubblico gridando «Vi amo tutti». Non poteva mancare, naturalmente, il coro «Po-po-po-poooo», che Robbie ha intonato ripetutamente modificando il testo in «cam-pio-ni-del-mon-do». Il calcio per Robbie è una dottrina: a Goteborg ha ritardato lo spettacolo di un'ora per vedere in tv Inghilterra-Portogallo e ha comprato una seconda casa a Los Angeles (pagata 7,35 milioni di euro) perché la prima non aveva un terreno sufficente per costruire un campo da calcio regolamentare. Ha cantato i suoi grandi successi: «Radio», «Rock DJ», «Millennium», «Come Undone» (con la citazione di «Walk On The Wild Side» di Lou Reed), «Me And My Shadow» (con citazione di «Staying Alive» dal film «La febbre del sabato sera»), «Strong», «Feel», «Moonson» e «Back For Good», unica traccia del periodo aureo con i Take That. Robbie ha dialogato molto con la gente, mostrandosi lusingato e perfino sorpreso per tanto amore ricevuto: «Non ho mai visto né sentito niente simile al vostro entusiasmo: grazie per avermi invitato a questa festa». Sulle note di «Let Me Entertain You», il primo dei tre bis, si è calato dal tetto della sfarzosa e ipertecnologica scenografia ad anfiteatro usando una specie di mini ascensore metallico a cilindro, lo stesso che nel debutto live di Dublino si era inceppato, obbligandolo a una discesa assai meno spettacolare. Accoglienza calorosa anche per la canzone inedita «Rudebox», singolo apripista del prossimo album d'ispirazione dance, con brani dedicati a Madonna e David Bowie, più il contributo in sala d'incisione di Pet Shop Boys, Manu Chao e William Orbit. Gran finale con Robbie che urla «Italia-Italia», poi resta inginocchiato con il viso trasfigurato dall'emozione di sentire tutto lo stadio cantare la bellissima «Angels». Terminata la canzone, e con lei tutto il concerto, Williams è rimasto solo sul palco per dieci minuti, quasi volesse prolungare all'infinito quella magica notte. Poi ha salutato con un augurio: «Dio benedica l'Italia».