Geldof: musica e solidarietà ma senza pubblico
Se il presidente del Consiglio assicurerà la sua presenza il cantante sarà certo di avere almeno uno spettatore. Sembra infatti che Geldof non appassioni molto gli italiani visto che il concerto di ieri sera all'Arena di Milano è rimasto senza pubblico. Una quarantina di persone sparpagliate sugli spalti in grado di contenere diecimila spettatori e più. L'Arena appariva così desolatamente vuota, più giornalisti e tecnici che spettatori. Un disastro, un vero fiasco. E l'artista, alla fine, ha deciso di non esibirsi. Si è presentato ai suoi pochi fan che gli hanno detto: «C'è anche chi viene da lontano, suona per noi». «Non c'è l'atmosfera giusta - ha risposto pacato l'artista - Anche io vengo da lontano, poche ore fa ero in Africa. Oggi non suono ma tornerò a settembre per un grande concerto gratuito». Va detto che i biglietti per il concerto di ieri erano molto cari (40 euro più prevendita di 6) e che alcuni siti Internet pirata avevano sparso la voce che i posti erano esauriti. L'organizzatore denuncia un boicottaggio. Per il concerto di questa sera a Roma (se si farà) l'organizzazione raccomanda di acquistare i biglietti solo al botteghino del Foro Italico e precisa, ma forse non c'era bisogno, che, al momento, non ci sono problemi di «tutto esaurito». Abituato a dialogare di solidarietà e impegno sociale con i più potenti governanti della Terra, Geldof questa sera voleva incontrare il nostro Presidente del Consiglio: «Gli ho scritto una lettera per fissare un appuntamento - ha detto il cantante - Dopo il Live 8 dello scorso anno, il G8 ha sottoscritto precisi accordi per aiutare l'Africa: ora voglio sapere dal presidente Prodi quando l'Italia manterrà le sue promesse». Da vent'anni l'attività parallela del rocker di Dublino è convincere le grandi potenze mondiali ad agire concretamente per debellare la povertà in Africa. Geldof vuole certamente mostrare a Prodi un rapporto che pone l'Italia in fondo alla classifica delle nazioni che hanno incrementato gli aiuti all'Africa. In scaletta nel concerto annullato ieri (ai pochi spettatori è stato assicurato il rimborso) c'erano le vecchie canzoni di Geldof con i Boomtown Rats, fra cui «Rat Trap», «Like Clockwork», «Banana Republic» e la già citata «I Don't Like Mondays» del 1979, ispirata al dramma di una ragazza americana che fece una strage a scuola perché non amava i lunedì. Le ascolteremo (forse) questa sera a Roma.