«Le donne sono nel futuro. E aspettano gli uomini»
La «città della gioia» è in un altro pianeta. Nessuno sforzo nel voler far convivere i 400 milioni di poveri e diseredati con gli esperti di informatica che dominano il mondo, l'India dei villaggi dalle mille lingue con quella che sogna di diventare una superpotenza mondiale e che fa gola alle multinazionali. In un paese diviso da una invisibile frontiera c'è Mumbay, l'ex inglese Bombay, dove si svolge la storia di Mikki e Alisha le «Sorelle» (Tea) dell'ultimo romanzo di Shobhaa Dé. «Il mondo raffigurato da La Pierre è il mondo di Calcutta, lui è un francese che osserva l'India con gli occhi dello straniero, con il filtro europeo - afferma con estrema dolcezza la scrittrice - Da indiana dico c'è un'altra realtà che vorrei proiettare e che è quella che conosco e alla quale appartengo. Mumbay è affollata e c'è povertà, ma è anche una città ricca, bella, vitale e di fascino». Giornalista, autrice, editorialista, moglie e madre, donna affascinante, Shobhaa Dé è considerata un'icona culturale dell'India contemporanea. Nei suoi testi usa l'hinglish, un misto di hindi e inglese, e ne ha introdotto la moda, liberando definitivamente gli indiani dal complesso della pronuncia inglese. I suoi libri hanno fatto scandalo... «Si è vero, furono particolarmente forti le reazioni che hanno accompagnato le uscite dei miei primi libri soprattutto da parte degli uomini e dei critici. Ma i lettori hanno apprezzato e sono diventati tutti, ad oggi 14, best seller proprio per il contenuto che non seguiva lo schema della letteratura femminile. Le reazioni più negative ci furono anche perché scrivo di temi che parlano di sessualità in una società molto tradizionale, fatto considerato come mancanza di rispetto delle regole». "Sorelle" è la storia delle due figlie di un tycoon che si incontrano per la prima volta al funerale del padre: una, moderna e indipendente, è l'erede di debiti e fortune, l'altra illegittima, vissuta nell'ombra, sogna la rivalsa. Prima nemiche poi alleate. Sullo sfondo la tradizione, in primo piano donne emancipate e rampanti. Queste le nuove indiane? «Si è così: i cambiamenti sociali in India nell'ultimo decennio sono sconvolgenti, più di quanto non ve siano stati negli ultimi 200 anni e l'impatto si comincia a percepire appena adesso. Sono state le donne ad animare questo processo di trasformazione, loro le protagoniste e per la donna indiana oggi la sfida più difficile è come mantenere legame con passato e tradizione pur rimanendo cittadine del mondo moderno». Ha un sogno nel cassetto? «Di sogni ne ho molti, però quando vedo le donne indiane realizzare così tanto come ora, francamente è al di là di tutte le speranze che avevo, è una realtà che supera l'immaginazione». E gli uomini indiani? «Resistono con tutta la loro forza. Le donne indiane già stanno nel XXI secolo, gli uomini nel XVI. Se vogliono recuperare per noi va benissimo siamo pronte ad accoglierli». Sorride convinta Shobhaa Dé dolce e determinata, bella e sensualmente affascinante come le donne indiane sanno essere, nel suo tradizionale ed elegantissimo sari bianco dai bordi giallo oro cosparsi di rossi e beneauguranti peperoncini di strass.