La nuova vita di Ale e Franz
«Basta con la panchina Ora giochiamo al cinema»
Ale e Franz, i comici di «Zelig» famosi come «i due della panchina», stanno girando a Milano il loro nuovo film «Mi fido di te» sulle orme di due coppie celebri di Hollywood: i protagonisti della pellicola, che uscirà nel gennaio 2007, sono due insoliti truffatori milanesi, che per i loro continui battibecchi assomigliano a Jack Lemmon e Walter Matthau in «La strana coppia» e per l'ingegnosità dei loro raggiri ricordano Paul Newman e Robert Redford in «La stangata». «Le nostre sono "stangatine" da poche decine di euro, buone per sbarcare il lunario - spiegano Alessandro Besentini e Francesco Villa - Alessandro è un piccolo truffatore che sogna una vita regolare, ma cambiare mestiere non è facile, così continua a vivere d'espedienti. Francesco aveva una vita regolare, una posizione di prestigio e uno stipendo gratificante; ma ha perso il lavoro improvvisamente e non riesce a riciclarsi. I due diventano amici e si mettono in società, escogitando un'incalzante serie di raggiri». Le truffe messe in atto da Ale e Franz possono apparire inverosimili, ma non sono un parto della loro fantasia: «Noi ne abbiamo inventata soltanto una, che non vi sveliamo perché è nel finale e vi rovineremmo la sorpresa. Tutte le altre sono truffe autentiche, che ci siamo fatti spiegare nei minimi dettagli dalla polizia». Il film «Mi fido di te» ha lo stesso titolo di una canzone di Jovanotti, ma è solo un caso: «La colonna sonora originale è composta da Paolo Jannacci, il figlio del grande Enzo; poi valuteremo se inserire brani famosi: a noi non era venuto in mente Jovanotti, però potremmo chiedere anche il suo pezzo». La regia è di Massimo Venier, che ha diretto tutte le pellicole blockbuster del trio Aldo, Giovanni e Giacomo: «Fra noi c'è la giusta alchimia: stiamo cercando di fare un nuovo percorso artistico dopo il primo film "La terza stella", che non ci ha soddisfatto perché abbiamo avuto un approccio sbagliato alla scrittura del soggetto, e Massimo ci sta aiutando a recitare realmente, considerato che a "Zelig" eravamo molto macchiette di noi stessi». Il loro futuro a «Zelig» è un'incognita: «Gli siamo riconoscenti per la notorietà e la crescita artistica, ma torneremo solo se avremo qualcosa di nuovo da dire. Ora siamo concentrati sul cinema per dimostrare di essere attori completi e non semplici comici: non vogliamo essere identificati solo come gli idioti della panchina».