Visto dal critico
ANCORA Steve Martin papà di dodici figli. Com'era già in «Una scatenata dozzina». Attorno ha gli stessi interpreti dell'altra volta cui se ne accompagnano una decina di nuovi, adulti e ragazzi, perché adesso la famiglia Baker, sempre al centro della storia, deve fare i conti con la famiglia Murtaugh, otto figli, guidata da un tale Jimmy che, fin dai tempi della scuola, ha sempre rivaleggiato in tutto con papà Baker. A questo si aggiunga che i Baker stanno attraversando il momento abbastanza difficile in cui molti figli, cresciuti, hanno annunciato che se ne andranno ciascuno per la propria strada. Così Steve Martin, di nuovo appunto nei panni di Tom Baker, per riunire ancora una volta i suoi, ha deciso di portarli tutti insieme in vacanza in una casa che da anni affittano in riva a un lago nel Wisconsin. Con la complicazione che adesso, proprio di fronte a loro, in una villa lussuosa di loro proprietà, si sono installati i Murtaugh, pronti, soprattutto Jimmy, a esibire vistosamente la loro superiorità nei confronti degli altri. Da questi due spunti, il film, diretto questa volta non da Shawn Levy, qui solo produttore, ma da quell'Adam Shankman cui si era già dovuto in passato, quasi nelle stesse cifre, «Un ciclone in casa» e «Missione Tata». La farsa, così, prevale su tutto il resto, anche sull'imminente separazione dai figli. La rivalità fra le due famiglie, ma soprattutto fra Tom Baker, fatuo ed euforico fino all'ingenuità, e Jimmy Murtaugh, rozzamente fiero di mostrarsi più ricco e meglio organizzato, tiene banco dal principio alla fine. Gli incidenti si susseguono, fino alle catastrofi più clamorose a cominciare da quelle provocate dal cane dei Baxter aizzato da Tom contro i familiari di Jimmy seduti attorno a una tavola sontuosamente imbandita e l'unica nota un po' quieta, ma non per questo meno rissosa, la porta un giovanile innamoramento tra un figlio dei Baker e una figlia di Murtaugh. Senza sfiorare, ovviamente, nessuna citazione di «Romeo e Giulietta». Chi ha riso alla prima «scatenata dozzina», riderà anche a questa seconda, specie perché portata oltre — vistosamente — i confini della comicità semplice, ma i modi e i toni di tutto l'insieme restano altrettanto facili e epidermici, tenuti sempre tra le maglie di uno dei più visitati generi hollywoodiani, quello, appunto, delle famiglie, cui anni fa, con «Parenti, amici e tanti guai», lo stesso Steve Martin non aveva esitato a dare il suo contributo. Coloratissimo come questo di oggi.