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Il cineasta ha scritto il remake americano de «L'ultimo bacio» e il nuovo filmdi Clint Eastwood

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Canadese, 53 anni, il regista e sceneggiatore che il 5 marzo scorso ha battuto Yang Lee e George Clooney e che ha piazzato per un mese la statuetta dell'Oscar in cucina, accanto a piatti e bicchieri, ha annunciato all'Ischia Global Fest di aver scritto la sceneggiatura del nuovo film di Clint Eastwood (era stato già autore del celebratissimo «Million Dollar Baby») sulla epica battaglia di Iwo Jima, «The flags of our fathers» (Le bandiere dei nostri padri) e di prepararsi a girare la versione cinematografica del best-seller dell'ex boss dell'antiterrorismo Usa, Richard Clarke, «Against all enemies», sugli abusi e le bugie del governo americano per attaccare l'Irak. «Ho un debole per l'Italia e per i suoi registi — ha rivelato, sornione e sorridente, Haggis, dopo aver ricevuto il premio del Festival ischitano dal patron Pascal Vicedomini —. Avevo 13 anni quando ho visto «Ladri di bicicletta» di De Sica che poi, assieme ad Antonioni e Pasolini, ha influenzato la mia scelta di fare il regista. Del Cinema italiano mi piace la visione della vita che esprime e il suo porre domande anziché sbandierare risposte come fanno, invece, i film americani». Ha cominciato con serie tv di successo, come «Walker Texas Ranger» per poi approdare a intense storie di antieroi: qual è il vero Paul Haggis? «Il serial con Chuck Norris mi ha preso solo 7 giorni di lavoro: per favorire un amico avevo accettato di ritagliare i profili dei personaggi principali. Grazie a ciò, il mio nome compare da 10 anni nei titoli di testa della serie. Una notte ho avuto un incubo, mi sono svegliato bagnato fradicio di sudore, avevo sognato che sulla mia lapide ci sarebbe stato scritto: Paul Haggis, autore di "Walker Texas Ranger". Allora, decisi che avrei lavorato solo alle cose che davvero mi appassionano e da lì è partito il mio lungo viaggio verso «Crash», che non è solo un film sul razzismo, ma sulla distanza, sull'estraneità e la solitudine di ciascuno di noi, in questo caso nella città di Los Angeles». E la sua passione di scrittore e regista dove la porterà? «Ho scritto la sceneggiatura del nuovo film di Eastwood che avrà anche una versione con il punto di vista giapponese dal titolo "Red sun, black sand" (Sole rossa, spiaggia nera), riferito alla spiaggia vulcanica di Iwo Jima. Lì ci fu una battaglia cruenta con tanti morti da entrambe le parti e il film mostra come è distruttivo diventare un eroe. Ho scritto la sceneggiatura del nuovo James Bond, "Casino Royal", smitizzando il machismo dell'agente 007. Inoltre, ho semplicemente tradotto la sceneggiatura del remake americano de "L'ultimo bacio" di Muccino e ho scritto due nuovi film, "In the walley of Allah" (sullla scomparsa di un reduce della guerra in Irak) e "Against all enemies", che dirigerò anche, forse con Sean Penn e Vince Vaughn protagonisti della pellicola dedicata alle rivelazioni di Clarke su come sia stata organizzata in fretta la guerra in Irak, a partire dagli attentati dell'11 settembre 2001. Infine, l'anno prossimo girerò una storia d'amore tragica in cui nulla è come sembra».

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