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«Mi gioco la carriera con un nuovo reality»

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Questa la nuova stagione televisiva di Maria De Filippi, che, non solo consolida la propria posizione all'interno di Canale 5, ma addirittura si mette in gioco grazie ad un game show con atmosfere da reality dall'inconsueto titolo «Unan1mous». Prima di affrontare le fatiche dei prossimi impegni, la conduttrice si prende una lunga meritata vacanza dal piccolo schermo. Intanto è lei stessa a svelarci i meccanismi del nuovo programma e le novità degli altri appuntamenti. Maria, toccherà ancora a lei sfidare la trasmissione di Raiuno abbinata alla Lotteria Italia «Ballando con le stelle». Come si sta preparando? «Torno su Canale 5 il prossimo 16 settembre con la nuova edizione di "C'è posta per te" confermata al sabato sera: iniziamo in contemporanea con "Ballando con le stelle" di Milly Carlucci. «C'è posta per te» ha dimostrato una grande solidità strutturale e gode della fiducia dei vertici Mediaset e dei pubblicitari. Perciò resta al sabato sera». Chi glielo fa fare a rischiare la propria reputazione di creatrice di successi con un format mai sperimentato e destinato ad una elite di telespettatori? «Innanzitutto l'originalità del gioco, il primo game psicologico il cui numero di puntate non è preventivato, nel senso che il game potrebbe finire anche alla prima puntata. È un'idea moderna, con la quale puntiamo in alto e non è detto che sia popolare. Potrei sbagliare, ma fa parte del mio lavoro. D'altra parte contando sulla fiducia che la rete ha nei confronti dei miei programmi, ho avuto la soddisfazione di aver convinto molto facilmente Piersilvio Berlusconi a puntare su una trasmissione di non facile vendita per una tv commerciale per l'incertezza del numero delle puntate, elemento di disturbo per gli inserzionisti». Ci descriva «Unan1mous» nei dettagli. «Sono previsti un appuntamento in prime time e una serie di strisce quotidiane in onda dopo "Cento vetrine", nel pomeriggio di Canale 5. Nove concorrenti che non si conoscono tra di loro, vengono rinchiusi in un bunker a Cinecittà dove si sfideranno psicologicamente su una serie di argomenti per capire chi tra di loro, è meritevole di vincere un premio di tale importanza da cambiarne definitivamente l'esistenza. I partecipanti non ambiscono ad un futuro in tv, quindi potranno anche non avere le caratteristiche di sex appeal tradizionali dei reality. L'importante è che siano in grado di convincere gli otto compagni estranei a rinunciare alla vincita ed a votare affinché il premio sia devoluto a loro. Non ci saranno nomination né televoto, tutto si svolgerà all'interno del gruppo senza interferenze esterne. La novità del gioco è che il numero delle puntate è imponderabile. Risulterà vincitore il concorrente votato all'unanimità. Una unanimità che potrebbe teoricamente essere conquistata anche alla prima puntata, con la chiusura del gioco, oppure molto dopo l'esordio. Il format statunitense a cui è ispirato, andato in onda su Fox, metteva in palio un milione e mezzo di dollari e ci son voluti nove giorni per mettere d'accordo tutti i partecipanti». Con quale criterio state selezionando i partecipanti? «A coloro che si sono presentati ho posto alcune domande anche imbarazzanti, come rivelare la propria opinione sui rapporti matrimoniali e sulla morale, quanti rapporti sessuali hanno avuto, se hanno mai rubato e se sono razzisti. Ne abbiamo scremato un centinaio e tra questi una ventina appaiono più convincenti. La provenienza è prevalentemente dal Nord». Ci sarà anche una diretta 24 ore su 24 nel bunker? «Questo no. Stiamo valutando la possibilità di mostrare solo dei segmenti della vita isolata a cui saranno sottoposti i concorrenti. Per questo più che un reality è un game il cui obbiettivo finale sono solo i soldi». E gli altri suoi programmi storici quando inizieranno? «A fine settembre ritorna "Uomini e donne". Mentre "Amici" slitta leggerme

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