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La sfida di Gregorio Magno il papa che spiegò diavoli e santi

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Ne derivano confronti e sfide di parole che dalle domande di fondo rimbalzano sulle risposte, fino a creare un tessuto espressivo di alto e nobile significato spirituale, intrise di una dottrina che proviene dal prodigio dell'eloquio e della scrittura. «Procida» (Rizzoli, 16,50 euro) è stato il romanzo d'esordio di Franco Cordelli, e riguarda anch'esso gli anni di piombo fine Sessanta, pur trattandosi di una storia ben radicata nel privato di un nucleo che va via da Roma per ritirarsi da Procida, appunto lontano da tutto e da tutti. Trova la pace e il silenzio ma per poco; un cadavere di donna rende coincitata l'azione narrativa: dallo strappo, dal limite della situazione, dalla rottura, nasce e prende rilievo una sorta di nuovo romanzo da innestare sulle strutture del precedente, con fatti nuovi, elementi di sorpresa che rendono il narrare di forte suggestione e suspence. Conferisce un grande significato non soltanto formale al grande tema dell'espressione questa nuova silloge di poesie di Ennio Cavalli, «Libro di sillabe» (Donzelli, 13 euro), in cui il cammino e il peso delle parole vince su ogni altro nodo tematico: rime e ninnenanne, sberleffi e protesta, un intero e integro universo sembra emergere dal fondale dei giorni e del tempo per farsi vita e poesia, sottesa di immagini, di simboli, di metafore e figurazioni: le pulsazioni della lingua si mescolano e si frappongono alla visualità di una poesia fra attività mentale e slancio dell'emozione: un libro tutto da leggere, non da sfogliare soltanto. Dopo Ancona, Palermo e Firenze, Achille Serra è attualmente Prefetto di Roma: da vicecommissario a questore, ha vissuto gli anni caldi della contestazione, del terrorismo, delle bande Cavallero e Vallanzasca, i sequestri di persona, l'uccisione di Calabresi, la morte di Pinelli. Da tutte queste esperienze, ora hanno tratto un libro in cui racconta con ardore e saggezza, «Poliziotto senza pistola» (Bompiani, 16 euro), muovendo da un principio fondamentale che lo onora e fa di lui un esempio,il valore e il senso della trattativa, della parola come arma e strumento di persuasione da usare prima della forza delle armi. Un uomo s'imbarca in un improbabile viaggio galattico diretto verso mondi remoti e imprendibili. Lungo il percorso, poco lontano da Marte, gli accadrà finalmente di conoscere il vero scopo dell'esistere sulla Terra: è il fascinoso tema che affronta Kurt Vonnegut in questo suo romanzo, «Le sirene di Titano» (Feltrinelli, 15 euro) secondo nella carriera dello scrittore di Indianapolis, fantascientifico quanto basta per aver creato allora un caso innovativo, che oggi potrebbe ripetersi senza molte sorprese. I personaggi appartengono totalmente all'universo dell'immaginario di oggi, senza per nulla escludere il carattere di satira sociale che lo scrittore gli ha conferito. Calcio addio? Ma neanche per sogno, si deve ricominciare dalla memoria di tempi remoti da non ritenere del tutto irripetibili: Tommaso Pellizzari è il curatore di «Azzurri» (Rizzoli, 14,50 euro), un'antologia preziosa e pregevole in cui alcuni scrittori italiani, Affinati, Culicchia, De Cataldo, Di Stefano, Favetto, Genna, Mazzucco, Montamari, Aldo Nove, Perissinotto, e Voltolini raccontano il mito della Nazionale: si tratta di storie vere o soltanto immaginate, perché non sempre e non tutte le partite si chiudono al novantesimo minuto, ma sul campo di gioco, sul verde del più bel prato del mondo.

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