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Sconsy: ho rischiato la cecità

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«MI HA AIUTATO SOLO DIO»

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I medici avevano già cominciato a prepararmi al peggio». Anna Maria Barbera (nella foto), che il pubblico di «Zelig» ha imparato a conoscere come Sconsolata o Sconsy, racconta per la prima volta a «Tv Sorrisi e Canzoni» il personale dramma vissuto nel febbraio di quest'anno. E confida che il conforto le è arrivato dalla fede. «Al di là delle diagnosi scientifiche, l ultima parola spetta a Dio. Non ho mai dubitato che lui mi avesse abbandonato. Ecco, questo per me significa affidarsi. Così, man mano che la vista diminuiva, acquistavo una percezione diversa». E, ancora, sul tema della fede aggiunge: «Sono conquistata dalla figura di Gesù, ma non sono certo una santa. L'ho scelto come compagno di viaggio, ma questo non mi evita di combinare pasticci. Insomma, io credo in Dio, ma non so fino a che punto lui creda in me». E, ancora: «Quando avevo 26 anni e studiavo recitazione a Firenze, la mia carriera era solo all'inizio, ma le cose stavano girando per il verso giusto. Fu a quel punto che scoprii d'essere incinta. "Se molli adesso perdi tutto", mi dissero. E invece io sentivo che dovevo rispondere a quella maternità. Ed è arrivata Charlotte, che oggi ha 19 anni. Un inequivocabile segnale di Dio».

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