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A Loach la Palma d'Oro, Italia beffata

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Solo nelle prime ore del pomeriggio, la giuria, presieduta da Wong Kar-wai, ha rilasciato la decisione definitiva, che ha assegnato dalle mani dell'attrice Emmanuelle Beart la Palma d'Or a «The Wind that Shakes the Barley» di Ken Loach, con Cillian Murphy e Padraic Delaney; Prix spécial du jury (Premio speciale della giuria) a «Flandres» del francese Bruno Dumont; Prix de jury (Premio della giuria) a «Red Road» della regista Andrea Arnold ; Prix de la mise en scène (Premio alla regia) a «Babel» del messicano Alejandro Gonzales Inarritu, che aveva già conquistato il premio ecumenico della regia; Prix du scénario (Premio alla sceneggiatura) a «Volver» di Pedro Almodovar; Premio per l'interpretazione maschile al cast degli attori di «Indigenes» di Rachid Bouchareb: Jamel Debbouze, Samy Nacéri, Sami Bouajila, Roschdy Zem e Bernard Blancan; Premio per l'interpretazione femminile al cast delle attrici di «Volver», di Pedro Almodovar: Penelope Cruz, Carmen Maura, Lola Duenas, Blanca Portillo, Yohana Cobo e Chus Lampreave; Caméra d'Or (premio alla migliore opera prima) a «18.08 East of Bucharest» del rumeno Corneliu Porumboiu, che aveva già vinto il premio della Semaine de la Critique e miglior cortometraggio è stato «Sniffer» di Bobbie Peers. Nessun premio, quindi, agli italiani Paolo Sorrentino e Nanni Moretti, il quale aveva già dichiarato riguardo a «Volver» che «effettivamente è un film che metteva d'accordo tutti». Particolarmente bravo ed effervescente si è rivelato Vincent Casssel, nel ruolo di maestro di cerimonia per la premiazione che si è svolta ieri sera al Grand Théatre Lumiére di Cannes. Sua moglie, invece, la divina Monica Bellucci (con la quale si è presentato venerdì sera alla festa di Dolce e Gabbana), è stata impegnata fino all'ultimo. Solo dopo la premiazione la Bellucci, unica giurata italiana, ha raccontato ai giornalisti tutto ciò che è successo dietro le quinte per arrivare al verdetto finale. «Quest'anno c'erano molti film italiani qui a Cannes e tutti decisamente buoni - ha detto l'attrice umbra avvolta da uno scollato abito rosa pallido - I punti di vista di noi giurati non sono sempre stati concordi, ma siamo in democrazia. Io ho sofferto del fatto che Sorrentino non abbia preso alcun premio e questo lo dico per un film che mi è veramente piaciuto e che ho difeso non solo perché di un mio connazionale. Anche Moretti è stato apprezzato - ha aggiunto - ma in corsa, fino alla fine, c'è stato Sorrentino. Personalmente ho apprezzato molto anche un film cinese: "Summer palace"». Il fatto che Sorrentino sia stato sostenuto fino all'ultimo tra i possibili film da premiare è stato poi confermato anche dal presidente della giuria, Wong Kar-wai. Il filo conduttore dei questo 59esimo festival di Cannes sembra, dunque, essere stato la rivisitazione della Storia, spesso raccontata poco fedelmente o in modo non esaustivo dagli storici. È così che l'inglese Ken Loach racconta la guerra tra Irlanda e Inghilterra, vissuta fin dal 1920 da due fratelli irlandesi che si fanno volontari per combattere contro l'Inghilterra. «Mi sento... pietrificato - ha detto Loach con emozione - Di solito non mi aspetto mai nulla, ma stavolta sono proprio contento soprattutto per tutti quelli che hanno lavorato con me. Sento parlare della bontà del cinema inglese - ha aggiunto - È vero, sono inglese, ma questo per me è il trionfo del buon cinema, non solo di quello inglese». Particolarmente soddisfatto Loach si è detto perché la giuria gli assegnato il premio all'unanimità e poi perché è piaciuta questa vicenda «che non è periferica, ma al centro della vita». Con il premio dato a «Indigenes» del regista franco-algerino Bouchareb, sembra quasi che la Francia abbia voluto sollevarsi dai sensi di colpa verso le truppe marocchine e algerine mandate all'assalto per li

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