Nell'«Orfeo» le ninfe vanno in scooter
PARIGI
Per sottolineare la modernità del capolavoro considerato come la prima vera opera della storia, il regista ha infatti trasportato negli anni '70 l'antico mito di Orfeo, rivisitato dal librettista Alessandro Striggio in chiave neo-platonica. «Orfeo potrebbe essere della nostra epoca, come un ragazzo che si frequentava nel periodo in cui si era ancora felici e il mondo era ancora pieno di candore. Ho scelto le immagini degli anni '70 per tradurre questa idea di innocenza in quanto rappresentano la fine di questo candore» aggiunge il regista che vede nella morte di Pasolini «il simbolo della morte del poeta».