Le chitarre di Pino Daniele tra blues e bossa nova
GRAN TEATRO DI ROMA
Il cantautore napoletano si è esibito l'altra sera nel Gran Teatro di Roma. L'ingresso in scena è stato scandito dalla lucida follia di «Je so' pazzo». Il live ha raccontato la trentennale storia del musicista, dai primi successi fino ai brani di «Iguana Cafè». La prima parte della performance ha sfogliato, come in un album di fotografie, le prime istantanee della vita musicale dell'artista. Restano scolpite nell'animo «Napule è» e «Quanno chiove», eseguite solo per pianoforte e voce. Così al Gran Teatro si ferma il tempo e ogni nota è un brivido che corre lungo la schiena. Il pubblico ha gli occhi lucidi. Ora riesce a cantare solo Pino Daniele perché la voce dei fan rimane strozzata in gola dall'emozione. «Napule è» suonata al piano è una delle composizioni più riuscite della sua carriera e conquista uno spazio tra i classici della musica popolare. Il concerto riprende a navigare leggero. L'atmosfera è intima. Sul palco ci sono quattro musicisti. Oltre alla voce e alla chitarre di Pino Daniele, l'ottimo bassista brasiliano Alfredo Paixao che accarezza lo strumento con classe carioca. Alla batteria Mariano Barba che prosegue la tradizione dei percussionisti partenopei. Al pianoforte fa capolino il Maestro Gianluca Podio. L'impasto sonoro è apprezzabile e ondeggia tra blues e bossa nova. Pino Daniele usa la voce per punteggiare le melodie e alterna chitarra classica, elettrica e acustica. Lo stile comincia ad assumere contorni definiti e il musicista dimostra di essere anche un buon virtuoso della sei corde. Convincente la versione di «Anna verrà» arrangiata con chitarra acustica. Nel frattempo le promesse della vigilia vengono mantenute e sul palco sale un vecchio amico: Tony Esposito. Il percussionista accompagna il discorso musicale con gusto e discrezione ma, a volte, con qualche incertezza. Il concerto prosegue e la stazione successiva si trova nella terra di confine con la tradizione napoletana. Direttamente da «Iguana Cafè» sorgono «It's now or never», versione internazionale di «'O Sole mio» e «Narcisista in azione». Ancora emozioni con «Io per lei» ma l'album delle fotografie di Pino Daniele corre ormai verso le ultime pagine. Giusto il tempo per i bis tra l'affetto incondizionato del pubblico in platea, dove siede anche Stefania Sandrelli. Il gruppo intona «Resta cu' mmè» e Pino Daniele saluta tutti con «A me me piace o' blues», brano che oggi suona come il manifesto programmatico di uno dei più grandi autori della canzone italiana.