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di MARIDA CATERINI «LA MIA più grande soddisfazione è di aver dimostrato come l'eleganza, il garbo, ...

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L'aver, inoltre, avuto la meglio sulla concorrenza, è stato soltanto una aggiunta al gradimento già conquistato». Pippo Baudo che conduce oggi l'ultima puntata di «Domenica in, ieri, oggi, domani», traccia un bilancio positivo della sua lusinghiera esperienza nel contenitore domenicale di Raiuno, si sofferma sul suo futuro, nel quale dovrebbe essere incluso anche il festival di Sanremo e non si sottrae neppure a qualche riflessione personale. Una «Domenica in» a gonfie vele fa presupporre una sua riconferma per la prossima stagione? «Attualmente non escludo nulla. Il mio contratto con la Rai è valido per altri due anni. Ma bisogna attendere una stabilizzazione dei vertici dell'azienda in cui ora regna una gran confusione. Certo se sarò ancora al timone di «Domenica in», rinuncerò alle prime serate, in quanto non amo la sovraesposizione e ritengo che il successo della mia striscia del contenitore domenicale sia da attribuire oltre che alla validità dei contenuti anche all'uso razionale e misurato del piccolo schermo da parte mia. È necessario creare attesa nella gente». Sarà lei, dunque, il prossimo direttore artistico di Sanremo 2007? «La verità è che, ad eccezione di alcuni colloqui informali con il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, nessuno mi ha ancora comunicato nulla ed il CdA non si è espresso. Da parte mia esiste il desiderio di voler realizzare una manifestazione in cui il rispetto per la tradizione si coniughi ad una formula rivoluzionaria ed innovativa che già avrei in mente. Sanremo è una macchina che ha bisogno di tempo per la preparazione. Il festival di Sanremo tutti me lo accreditano. Se si facesse un referendum non avrei timore di perderlo. Mi auguro che si manifesti al più presto la designazione. Le cose fatte all'ultimo momento non vanno bene. Io sono pronto a impegnarmi, a fare. Aspettiamo decisioni il più veloci possibile. Il nuovo governo sta subendo lentezze continue. Sanremo è un sogno della mia vita che ho realizzato». Cosa non ha funzionato secondo lei, nell'edizione firmata da Giorgio Panariello? «Panariello ha gestito il festival alla sua maniera. Certamente non è stato aiutato dalla scenografia. Il vero problema di Sanremo sono le canzoni e forse la suddivisione dei cantanti in quattro categorie ha spiazzato un po' il pubblico. Bisogna capire anche che oggi non esiste più la classica canzone sanremese, scritta per l'occasione del festival». Si era parlato anche della probabile conduzione di Simona Ventura a Sanremo 2007? «Non ne so nulla». Fiorello ha detto che è stato da lei invitato a prendere parte alla prossima edizione della manifestazione canora. Cosa gli farà fare? «Attualmente Fiorello è in uno stato di grazia tale da poter essere considerato il personaggio del mondo dello spettacolo con più grinta in assoluto. Se sarò io a Sanremo, potrà gestire liberamente i suoi interventi, in maniera consona alla tradizione del festival». Lei il sette giugno compie 70 anni. Come si prepara ad un compleanno così importante? «Con l'ottimismo e la fiducia nella vita che mi hanno sempre caratterizzato e con la consapevolezza di poter dare ancora un valido contributo allo spettacolo italiano» Qual è la sua opinione sulla presenza della sua ex moglie, Katia Ricciarelli a «La Fattoria»? «Non amo quel tipo di programmi e, pur non avendo seguito il reality show, ho avuto delle perplessità sulla sua partecipazione all'interno di quel meccanismo, con tutto ciò che vi accade. Sinceramente non riesco a capire i motivi che l'hanno indotta ad un tale passo. Lei è la regina della lirica. Il suo posto è sui palcoscenici. Splendida, invece, la sua prova di attrice nel film di Pupi Avati. L'ho apprezzata molto». Perché non ama i reality show? «Perché sono fasulli, evidenziano un mondo che non mi appartiene, creano illusioni nelle persone che vi partecipano. Credo, infine che rappresentino una vera e propria speculazione su persone ingenue che vi ripongono troppe speranze». Come tifoso della Juve, com

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