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«Cristo infangato fa comodo a molti»

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Per il prelato è un modo per giustificare l'immoralità del mondo contemporaneo

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«Il Codice Da Vinci», caso letterario firmato da Dan Brown, diventa un film di cui tutti già parlano, nel bene e nel male. La versione per il grande schermo è del team che ha vinto l'Oscar per «A beautiful mind»: regista Ron Howard, produttore Brian Grazer e sceneggiatore Akiva Goldsman. La Chiesa ha iniziato la sua «crociata» ben consapevole dell'impatto che avrà: qualche esponente invita a boicottare le sale cinematografiche, qualche altro addirittura a portare il film in tribunale. Monsignor Grillo, ha letto il «Codice da Vinci»? «No, gli ho dato uno sguardo e mi sono accorto che sono fandonie, cose insensate - dice sorridendo il vescovo di Civitavecchia e Tarquinia - Ci sono libri ben più importanti sulla figura di Cristo, le teorie di Brown sono vecchie e stantìe. Un uomo di Chiesa e di cultura non si lascia abbindolare da stupidaggini. Ho preferito leggere le stroncature fatte a questo romanzo di bassa levatura, di fantareligione». Quindi il film va boicottato? «Boicottato non per paura, ma per le fandonie incredibili che contiene». Le fandonie possono minare le basi del Cristianesimo? «Possono abbindolare gli sprovveduti. Io faccio il paragone con i testimoni di Geova o con altre sette: chi incantano? Non certo chi ha fatto un cammino di fede. Se si conosce il Vangelo per averlo approfondito e studiato queste cose non fanno del male». Ma perché la Chiesa è così infastidita? «Perché si fa conoscere un Cristo storpiato, perché quando ci si occupa di Cristo si fa sempre in modo errato e distorto». Con l'offensiva cattolica non si rischia di ottenere l'effetto contrario? «Forse io non avrei invitato a boicottare il film ma avrei sottolineato che il thriller di Brown è un libro per sprovveduti. Per capire il personaggio Gesù bisogna leggere altri libri e così si capirebbe che dietro questo fenomeno globale c'è qualcuno che vuole fare soldi. Quando si vuole distruggere la visione esatta della Chiesa e i suoi punti cardini, ho il sospetto che dietro ci sia qualche lobby, il che spiega gli imponenti investimenti finanziari». È proprio fantasiosa l'idea del matrimonio tra Gesù e la Maddalena? «Voglio bene alla Maddalena come santa che ha il merito di essere stat la prima annunciatrice del Cristo risorto. La chiave di lettura è un'altra: in un mondo che vive nel fango dal punto di vista morale, presentare Cristo infangato, amante di una donna, fa gioco, si giustifica l'immoralità di oggi». Il cardinal Tonini dice che tanti, nei secoli, hanno provato a intaccare la figura di Gesù e non ci sono riusciti «Milioni di persone hanno letto questo thriller, molti di più vedranno il film e moltissimi capiranno che è pura fantasia. Peraltro Brown ripete vecchie eresie, come quella dei vangeli apocrifi.... La Chiesa non ha ingannato per secoli i fedeli». L'Opus Dei dovrebbe preoccuparsi? «Né la Chiesa né l'Opus Dei devono preoccuparsi», conclude sereno monsignor Grillo.

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