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Realismo senza carisma nelle scene familiari del film di Slama

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CINEMA ceco. Assente da qualche tempo nelle nostre sale. L'autore del film di oggi Bodhan Slama, è però abbastanza conosciuto a livello internazionale perché premiato a vario titolo in questi o quel festival. I suoi temi sono delle cronache familiari, le sue cornici, delle realistiche periferie di città industriali, i suoi personaggi, molti, o sono in crisi, specie nel campo degli affetti, o sfiorano la depressione, in climi grigi, qualche volta anche cupi. Tre personaggi in primo piano. Monika, una ragazza fidanzata a un uomo andato a lavorare in America e che spera di poterlo presto raggiungere. Dasha, con due figli piccoli e un amante che però è sposato e non intende divorziare per unirsi a lei: da qui un crollo che, con il rifiuto di tutto, anche dei figli, la precipiterà in una sorda depressione. Tonik, un giovanotto un po' sbandato innamorato da sempre di Monika e così estraneo alla famiglia in cui vive da andarsene un giorno ad abitare con una vecchia zia in un casolare che, con le unghie e con i denti, cerca di difendere dall'avanzata di un complesso industriale che lì distruggerebbe tutto, a cominciare dalla natura. Pochi fatti. La partenza di Monika per l'America finalmente chiamata dal fidanzato, un abisso così nero in cui sprofonda Dasha Da farle addirittura affidare i suoi bambini alla famiglia di Monika, la morte della zia di Tomik che gli toglierà ogni velleità di resistere all'invasione del complesso industriale cui consentirà di acquistare ed abbattere il suo casolare. Con un lieve spiraglio di luce alla fine perché Monika, delusa dal fidanzato e dall'America, ritornerà e si metterà a cercare Tomik che, anche se non è più lì, forse, un giorno o l'altro, riuscirà a raggiungerlo. Pacificandosi entrambi. Caratteri ben disegnati, situazioni dosate con realismo quieto, anche quando accolgono contrasti o increspature atmosfere soprattutto all'insegna della malinconia o addirittura delle delusioni. Senza mai accenti forti. Con immagini che, appunto, riflettendo realisticamente un'ambientazione dai sapori quotidiani, si tengono ad impressioni immediate, senza pleonastici effetti visivi. In linea con una recitazione affidata ad interpreti sconosciuti qui da noi ma sempre convincenti. Pur nell'assenza totale di carismi.

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