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«Il mio omaggio a Ada Sereni, eroina di ieri»

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Davanti a lei, che salvò tanti ebrei, s'inchinarono pure De Gasperi e Churchill

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Simbolo di ideali sociali e civili che l'hanno portata, dal 1945 in poi, a diventare leader del movimento clandestino per l'esodo degli ebrei, Ada Sereni è la protagonista di «Exodus», miniserie destinata a Raiuno, attualmente in lavorazione e attesa sugli schermi ad ottobre. Ad impersonarla è una Monica Guerritore all'apice della sua credibilità artistica. La fiction, liberamente tratta dal libro autobiografico della stessa Ada Sereni, è prodotta dalla Red film di Mario Rossini con la regia di Gianluigi Calderone. Nel cast ci sono anche Giuliana Loyodice e Loredana Cannata nel ruolo di Madga, personaggio simbolico che perde il figlio nei campi di concentramento e porta dentro la doppia sofferenza della madre e della donna che ha vissuto l'orrore della persecuzione. Molti gli attori bulgari presenti, «perché — sottolinea Badalucco uno degli sceneggiatori — gli italiani esprimono con il volto tutta l'opulenza di un'epoca segnata dal predominio della televisione, mentre noi avevamo bisogno di visi scavati, come quelli degli ebrei appena scampati ai campi di concentramento». La miniserie ieri ha avuto come set la Sinagoga di Roma, dove sono state girate le scene del matrimonio della protagonista con Enzo, il giovane amato fin da quando, insieme, frequentavano il liceo Mamiani della Capitale. È la terza volta, in venti anni, che il tempio ebraico viene aperto per riprese, prima cinematografiche, adesso televisive. In abito bianco secondo lo stile dell'epoca, nella Sinagoga piena di comparse, Monica Guerritore ha sposato l'uomo con il quale voleva condividere un antico sogno: trasferirsi in Palestina e fondare un kibbuz dove fosse possibile convivere pacificamente con i contadini arabi. La Guerritore, la cui ultima apparizione televisiva è stata nella fortunata fiction «Amanti e segreti», appare credibilmente calata nel ruolo di Ada: una donna esile ma forte, fragile ma combattiva, dotata di una grande capacità comunicativa dinanzi alla quale hanno dovuto soccombere anche prestigiosi uomini di Stato a cui ha chiesto aiuto, come De Gasperi ed il capo del partito laburista inglese che aveva spodestato Churchill. La vicenda raccontata in «Exodus», il titolo è ancora provvisorio, racconta, dunque, la ricerca, da parte di Ada Sereni, del marito scomparso perché impegnato nella lotta contro il nazismo. L'uomo aveva anche il compito di stabilire contatti con i partigiani italiani. Una ricerca, inizialmente dettata solo da sentimenti di affetto, che comincia dalla Palestina, dove la donna era vissuta con il marito ed i tre figli, approda in Italia, continua attraverso una serie di incredibili e pericolosi viaggi ostacolati dalle autorità inglesi ed italiane e contempla anche il naufragio della nave su cui la protagonista viaggiava. «Ma la devozione della moglie presto si trasforma in una missione umanitaria ed Ada, una piccola donna comune diventa un'eroina», sottolinea la Guerritore che evidenzia la fatica fisica effettivamente sopportata durante le marce sulle montagne innevate della Bulgaria, nel tentativo di portare in salvo i sopravvissuti ebrei. «Un ruolo intenso che ho accettato con la consapevolezza di rendere un servigio alla memoria di Ada Sereni, morta nel 1997, e documentare un periodo drammatico della nostra recente storia». La Guerritore ha poi sottolinea la modestia ed il pudore con cui molto tempo dopo, la Sereni scrisse la propria testimonianza su quanto aveva fatto, rifiutando l'etichetta di eroina, perché, diceva, non c'è bisogno di eroi, ma di uomini giusti e forti. «Spero che questo coraggioso messaggio di amore possa giungere alle nuove generazioni attraverso il racconto televisivo», ha infine concluso Monica Guerritore che, dal prossimo ottobre, sarà di nuovo a teatro con «Giovanna D'Arco».

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