«Con le mie gag conquisto Hollywood»
Approfittando, infatti, della presenza nella foto di un ignaro passante, un certo Francois Pignon (l'esordiente Gad Elmaleh), il miliardario racconta alla moglie (Kristin Scott Thomas) che in realtà Eléna non stava con lui, bensì con Pignon. Questa la trama del film «Una top model nel mio letto» di Francis Veber, da venerdì nelle sale distribuito da Medusa in 150 copie e coprodotto dall'italiana Kairos. Il film, che in Francia ha raggiunto in poche settimane la cifra di 3 milioni di spettatori al box office, è già stato acquistato in Usa dalla DreamWorks che ne farà presto un remake a firma dei fratelli Farrelly. Una cosa non nuova per Veber, che vive negli States ed è all'ottavo remake americano, tratto dai suoi film. «Amo molto la comicità dei film di Monicelli, di Risi, ma anche quella di registi americani come Billy Wilder e Capra — ha detto il regista, ieri a Roma —. Oggi si ride sicuramente con battute peggiori di una volta e non per colpa del pubblico. Se non si fanno più certi tipi di film dipende dal fatto che una volta gli sceneggiatori venivano da Broadway, mentre ora vengono dalla tv e sono capaci solo di scrivere battute ad effetto. Daniel Auteuil è uno dei più grandi comici con cui abbia mai lavorato: ha la rara capacità di interpretare con disinvoltura sia ruoli drammatici sia quelli comici. Proprio come Depardieu. Ma, in ogni caso, non posso considerarmi suo amico come di nessun attore. Io li amo molto. Però gli attori sono bugiardi per professione. Quando stai girando con loro sono tutti per te, ti amano tantissimo, poi arriva un nuovo regista e ti fanno cornuto. Però il lavoro più bello nella regia per me è quello di dirigere gli attori. Una volta, a Auteuil gli ho fatto ripetere la stessa scena ben 37 volte: era sfinito, la sua mano era gelida e sudata e allora ho capito quanta energia occorre per recitare. Il cinema americano, che attualmente ha in lavorazione ben tre miei remake, «La cena dei cretini», «L'apparenza inganna» e «Stai zitto non rompere», fa ormai solo film per adolescenti o piccole produzioni indipendenti adatte per il circuito Sundance. Non ci sono più vie di mezzo e le attrici dopi i trent'anni faticano a lavorare perché ci sono solo ruoli per giovanissime. Anche il mondo delle top model è strano: sono tutte ragazzine anoressiche, a 14 anni sono alte già un metro e ottanta e prendono le pillole per non crescere di più, altrimenti diventerebbero delle giocatrici di basket. Se dovessi dedicare un film alle vicende politiche, tra l'attuale contesa che oppone in Francia il ministro dell'interno Sarkozy al premier De Villepin, forse preferirei quella tra Berlusconi e Prodi. Sarkozy è un attore straordinario, proprio come Berlusconi. Ma non volgio fare film sui clown che, tra l'altro, amo molto. E poi, questo tipo di personaggi sono dei predatori più che delle star. Ho letto molto di come la stampa Usa raccontava di Berlusconi, che non voleva proprio cedere il potere dopo le elezioni».