«Torno a cambiare i pannolini a Suri»
J. Abrams, prodotto dallo stesso Cruise con Paula Wagner e distribuito da Uip il prossimo 5 maggio in 600 copie. Quasi nessuno ci sperava più, quando a metà conferenza stampa il divo dei divi è apparso con un coup de Theatre, immancabilmente sorridente, raccontando le sue scene spericolate ed estreme nei panni del celebre agente segreto Ethan Hunt. Per l'attore, neo papà di Suri, la bambina avuta dalla sua compagna Katie Holmes, la vera «mission impossible è stata venire qui a Roma. Non volevo lasciare la mia bambina. Sono io che cambio i pannolini a Suri, sono stato il primo a farlo. Katie la allatta, io le faccio fare il ruttino e cambio i pannolini. Tra noi c'è un vero lavoro di squadra. Prima che partissi, Katie mi ha detto "vai e divertiti", ma tra 8 ore tornerò di nuovo, mia figlia già mi manca. Il momento del parto è stato incredibile, un'emozione indescrivibile. Io le trasmettevo tutto il mio amore e più lo facevo, più questo amore cresceva. Katie è stata fantastica e anche se è Roma l'unica città al mondo che ho scelto per l'anteprima del film, presto porterò Katie a Parigi per chiederle di sposarmi». Accanto a lui (in jeans, maglietta blu e giubbotto di pelle nera) c'erano anche il regista e parte del cast tra cui Michelle Monaghan (nel ruolo della fidanzata di Hunt), Jonathan Rhys-Meyer (uno degli agenti di Mission Impossible Force), il fresco premio Oscar Phillip Seymour Hoffman (nella parte di Davian, spietato trafficante di armi implicato nello spionaggio internazionale), Laurence Fishburne (il nero di «Matrix», qui nei panni del capo dell'Imf), Maggie Q e Keri Russel (agenti dell'Imf). In questo thriller di spionaggio, autentico trionfo dell'action movie, firmato da Abrams (mentre Brian De Palma e John Woo avevano girato primo e secondo episodio), La squadra di Ethan Hunt (Cruise) deve vedersela con il supercattivo Owen Davian (Seymour Hoffman). Un perfido criminale che vuole a tutti i costi la cosidetta «Zampa di coniglio», una misteriosa formula che porterebbe al controllo dell'antimateria. Per ottenerla il cattivo Davian non manca di arrivare fino in Vaticano con l'agente Hunt, ovviamente alle calcagna. Dopo la spettacolare fuga sul fiume Tevere, lascia senza fiato una incredibile sequenza, quasi da videogioco, sul ponte di Los Angeles, mentre per l'epilogo la storia passa nella misteriosa e futuristica Shangai. Il film ha avuto come set Berlino, Shangai e Los Angeles, oltre che Roma e la Reggia di Caserta dove sono state girate le scene ambientate all'interno del Vaticano. Nel terzo sequel, forse il migliore, pur restando invariati i colpi di scena e gli stunt spericolati, «Abrams ha voluto svelare la vita privata di Hunt — ha detto Cruise —. Anche Ethan, come tutte le persone, si sforza di conciliare la vita privata e il lavro, trovando il giusto equilibrio. E visto che all'inizio del film non presta più servizio attivo ma è addetto all'addestramento dei nuovi agenti, può finalmente pensare al matrimonio. Ma nel film non potevano certo macare le scene estreme. Eseguire gli stunt è una sfida che considero parte integrante del ruolo di attore. Quando viaggiavo per lanciare "La guerra dei mondi", mi allenavo ogni giorno e praticavo il "movimento dinamico": è utilizzato dagli alpinisti e si basa sullo slancio anziché sulla ricerca dell'equilibrio. Consente di allungarsi al massimo spostando il centro di gravità. Tutti mi chiedono di Scientology, la gente è sempre più interessata». E ricordando una frase del film che dice: "Verserei il mio sangue pur di dare colore alle strisce rosse delle nostra bandiera", Cruise ha affermato di poter «difendere il mio paese in modo più efficace che con il sangue. Mi piace pensare di agire nei riguardi di tutto il mondo per renderlo più felice». Le novità di questa terza parte, forse non saranno le ultime: «Non escludo nessuna possibilità — ha aggiunto infatti il re