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Silvio Orlando: «Se perdo mi ritiro. O mi do fuoco»

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Anzi se anche stavolta mi va male mi ritiro. O magari mi do fuoco». Silvio Orlando, candidato al riconoscimento come miglior attore protagonista per «Il caimano» evita l'atteggiamento da filosofo con frasi di maniera tipo: «L'importante è partecipare». Lui a questa interpretazione ci tiene, e tanto, e al premio anche. «Ho ricevuto un David - ricorda - solo come attore non protagonista per "Aprile" nel '98. Siamo nel 2006 e sono quindici anni che aspetto il premio come attore protagonista. Per otto volte sono stato candidato e alla fine non ho mai preso niente». Orlando, subito dopo la cerimonia di presentazione al Capo dello Stato di ieri, evita l'atteggiamento indifferente che cercano di ostentare tutti: «Se anche stavolta non vinco - aggiunge - mi ritiro». «E allora vedrai - lo ammonisce la sua compagna - che ti faranno vincere». «Ah sì? Non mi ritiro. Se perdo mi do fuoco». Orlando al momento si sente impegnatissimo soprattutto in teatro, ma il grande schermo resta il grande amore. Per ottenere il David se la dovrà vedere con antagonisti duri da sconfiggere: Carlo Verdone («Il mio miglior nemico»), Fabrizio Bentivoglio («La terra»), Antonio Albanese («La seconda notte di nozze»), Kim Rossi Stuart («Romanzo criminale»). A. A.

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