Placido: «Si vince solo con i film popolari»
Più che una celebrazione del cinema italiano è stato un saluto, sentito e commosso, al presidente Ciampi che, alla fine del suo settennato, è già oggetto di unanime rimpianto. Anche se ci sarà domani la cerimonia di premiazione dei David, Ciampi ha ieri assegnato un riconoscimento ad ognuno dei candidati. Tra questi, in corsa per la miglior regia, Nanni Moretti, Michele Placido e Carlo Verdone. I cinque migliori film in lizza per il David sono: «Il Caimano» di Moretti, «Il mio miglior nemico» di Verdone, «Notte prima degli esami» di Brizzi, «Romanzo criminale» di Placido e «La Terra» di Sergio Rubini. Il presidente Ciampi ha infine consegnato le insegne dell'onorificenza di Grande Ufficiale alla signora Valeria Valeri e di Commendatore alla signora Ottavia Piccolo. Il periodo di crisi per il cinema sembra passato e «questa è l'ultima cerimonia per i David di Donatello al Quirinale con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. L'ultima? Qualcuno di noi ha la speranza che possa non essere l'ultima», ha esordito il ministro Buttiglione. Mentre Ciampi, con visibile emozione, ha ricordato come in questi cinquant'anni il cinema abbia «intrecciato la sua storia con quella della società italiana. Ha divertito e commosso, denunciato realtà sociali spesso gravi e ha rappresentato uno straordinario veicolo di comunicazione e di emozione. I dati sul cinema italiano di quest'anno sono incoraggianti. Nel 2005, uno spettatore su quattro ha scelto un film italiano, con un incremento rispetto al 2004 di quasi due milioni e mezzo di presenze e un incasso di oltre 15 milioni di euro», ha concluso il presidente accanto a Donna Franca. «Forse è troppo presto per fare un film su Provenzano, ma per me interpretarlo sarebbe una grande sfida — ha detto Michele Placido confermando che il ruolo del superlatitante per una fiction tv gli è stato proposto dal produttore Valsecchi —. A volte nei confronti di Moretti c'è un eccesso di celebrazioni. Nanni è bravissimo, però per me è altrettanto importante, un successo di Verdone perchè porta più spettatori al cinema italiano. Ora parto per la Tunisia per fare il ruolo di un fratacchione nel film "La rosa nel deserto" di Monicelli, ambientato in Libia, nel 1943, durante la tragica ritirata dei soldati italiani». Carlo Verdone, d'accordo con le osservazioni di Placido sull'importanza del successo di pubblico per il cinema italiano, ha ricordato che «il mio film e quello di Brizzi «La notte prima degli esami» sono stati quelli che nei mesi di marzo e aprile hanno risollevato il nostro cinema: io, con oltre 18 milioni di euro d'incasso, e Brizzi abbiamo fatto la differenza. Sono felice per l'ascesa del cinema italiano ma, allo stesso tempo, sono malinconico perchè finisce l'era Ciampi». «Spero che nel prossimo governo ci sia una persona competente alla cultura, cosa che in passato è accaduta raramente — ha aggiunto Moretti —. Mi dispiace che Ciampi vada via, ma se non vuole ripetere l'esperienza bisogna rispettare la sua decisione. Se oggi sarà confermata la mia presenza a Cannes, il film uscirà presto in tutto il mondo, già è stato venduto in molti paesi europei. Quando ho realizzato «Il Caimano» non mi aspettavo nulla, ho solo cercato di fare le cose nel modo migliore, senza pensare che avrebbe incassato tanto al botteghino», (8 milioni di euro).