L'Opus Dei alla Sony: «Nel Codice avvertite che è opera di fantasia»
La lettera è partita dalla sede giapponese della Prelatura fondata da sant'Escrivà de Balaguer il 6 aprile scorso ed è rivolta agli azionisti della casa produttrice della pellicola tratta dal best seller di Dan Brown in cui l'Opus Dei è tratteggiato al pari di una aggregazione votata al crimine. Realtà e finzione nel romanzo si mescolano a tal punto che il lettore «dei fatti storici può giungere a conclusioni erronee e può dunque essere spinto a giudicare la Chiesa con minore simpatia, quando invece - si legge nella lettera - essa merita indubbiamente molto rispetto». L'auspicio è che la Sony possa accogliere questo appello. «Sarebbe un gesto di rispetto verso la figura di Gesù, verso la storia della Chiesa e le credenze religiose degli spettatori». Per milioni di fan del Codice da Vinci è cominciato il conto alla rovescia ma anche per l'Opus Dei che in concomitanza dell'uscita del film che ha come protagonista Tom Hanks, e che aprirà la 59ma edizione del Festival di Cannes, ha lanciato una vera e propria controffensiva tesa a spiegare cosa sia la Chiesa, i suoi fondamenti, l'Opera fondata da Balaguer.