Rai e Mediaset pronte a sfidare Sky nella corsa al video supertecnologico
Ma un altro fattore, differente da quello politico insidia la tradizionale caratterizzazione del piccolo schermo e, secondo alcuni, a breve ne determinerà una metamorfosi epocale: è l'avvento di Internet e della tecnologia digitale applicata alla Tv. Dunque, oltre a fare i conti con il recente dato politico scaturito dalla consultazione elettorale che influenzerà le nomine dei direttori dei principali Tg di Viale Mazzini e dei responsabili delle reti più rappresentative, bisognerà prendere atto, nei prossimi mesi, che la vecchia Tv generalista sente sempre di più sul collo il fiato delle innovazioni tecnologiche finalizzate a ribaltarne la tradizionale immagine. E così nell'alternarsi dei vari consigli di amministrazione della Rai, Internet ed il digitale terrestre compiono all'interno del piccolo schermo una rivoluzione ancor più consistente dei ribaltamenti politici che rischia di far assumere alla Tv connotati innovativi ancora poco conosciuti agli utenti. Mentre si attende, tra luglio ed agosto la nomina del successore alla direzione di Raiuno di Fabrizio Del Noce che, in quattro anni ha reso la rete vincente rispetto a Canale 5, e mentre ci si interroga sul nome del prossimo direttore del Tg1, l'azienda si trova a fare i conti con l'interattività consentita dal digitale terrestre, che permette al pubblico da casa quel che fino a poco tempo fa sembrava impossibile: intervenire nelle trasmissioni, per adesso solo quelle di giochi e quiz, e fornire la propria risposta in parallelo con quelle date dal concorrente. «Con l'avvento di My Tv, prima Tv sul Web, si sta facendo strada anche il modello della Tv partecipativa che apre le porte dei programmi di informazione e di intrattenimento ai singoli utenti» afferma Giulio Valiante, direttore generale di My Tv che crede nell'apporto del digitale per la metamorfosi del piccolo schermo, a patto che le tecnologie superino la fase sperimentale in cui ancora si trovano. «Sono attivi in Italia 3.400.000 decoder, segno dell'interesse della gente per queste tecnologie, ma bisogna ancora perfezionarle» conclude Valiante. Il superamento della Tv generalista è iniziato con la Tv satellitare che da due anni, con l'avvento di Sky, cattura una discreta fetta di audience strappandola a Rai e Mediaset, soprattutto nel settore sportivo. «Le innovazioni tecnologiche consentiranno ad ogni telespettatore di costruirsi un palinsesto personale e considerano oramai la Tv parte integrante di un più ampio sistema di media tra i quali il computer è essenziale» afferma Enrico Pulcini, docente di giornalismo on line all'Università La Sapienza di Roma che ha recentemente scritto un libro, dal titolo «Click Tv», sull'evoluzione dei media ed in particolare del piccolo schermo. Secondo Pulcini siamo all'alba di una nuova era della Tv, in quanto le tecnologie all'avanguardia porteranno all'interno del piccolo schermo servizi inediti in una convergenza che renderà i due universi sempre più simili e trasformerà il telespettatore da "homo videns" in "homo interactivus". Una evoluzione del modo di considerare la Tv che non farà differenza tra reti pubbliche private e tematiche. Dinanzi alle certezze di Valiante e di Pulcini che lavora anche a Radio Rai, si ergono però i tanti dubbi di chi lavora nel piccolo schermo generalista e non crede molto nella affermazione di alcune tecniche, adattando la multimedialità alle proprie esigenze tradizionali. L'interattività consentita dal digitale terrestre è valida soprattutto per le trasmissioni di quiz come «Il milionario» di Gerry Scotti e «L'eredità» di Amadeus ma non è ancora ampiamente fruibile sul territorio nazionale, dopo una prima fase di forti vendite dei decodificatori. Sempre di più, invece, la Tv generalista rende la multimedialità funzionale al proprio modo tradizionale di porsi: molte trasmissioni, ad esempio, sono fruibili in Internet dopo la messa in onda, e programmi come «Chi l'ha visto?» e «Che tempo