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Show classico con domande senza scelta Arbore: meglio dei giochi «di fortuna»

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È il quiz televisivo, gradito agli inserzionisti pubblicitari, grazie al quale ogni sera, nella fascia preserale, Raiuno con «L'eredità» condotto da Amadeus, e Canale 5 con «Il milionario» affidato a Gerry Scotti, si confrontano in una battaglia che coinvolge milioni di telespettatori. E tra breve il genere seguito tradizionalmente da un pubblico trasversale, avrà una ulteriore consacrazione proprio da parte del personaggio che lo ha portato ad un clamoroso successo nella Tv dei primordi: Mike Bongiorno, sovrano assoluto del quiz, grazie alla mitica trasmissione «Lascia o raddoppia?» si prepara a tornare in video al timone di un altro quiz. Su Retequattro, emittente dove già conduce «Genius» quiz dedicato ai giovani studenti delle scuole medie, il mitico Mike, dal prossimo 27 aprile, sarà il padrone di casa di «Vinca in migliore». Si tratta di sei puntate, tutte in prime serata, di un appuntamento durante il quale varie categorie di professionisti, medici, ingegneri, architetti, professori, si scontreranno a suon di domande e risposte inerenti alle rispettive professioni. Sarà un quiz vecchia maniera, stringato e veloce, con risposte immediate che si contrappone alla nuova tendenza di far riflettere il concorrente per tutto il tempo che desidera prima di fornire la risposta, come accade ne «Il milionario» di Gerry Scotti. Una differente maniera, dunque, di interpretare il genere nel terzo millennio con addirittura la "multiscelta", prevista grazie alle quattro risposte fornite da «Il milionario» che propone in questo momento l'interrogativo sull'evoluzione del quiz nella nostra Tv e sul gradimento che ancora riscuote sul pubblico. Insomma il quiz torna ai primordi, grazie a Bongiorno, oppure continua a trasformarsi e ad adeguarsi alle mode? «Io che sono stato l'inventore del quiz telefonico in "L'altra domenica", mi sono sempre considerato il più accanito nemico del genere e li ho sbeffeggiati in programmi come "Indietro tutta" coniando ironicamente il tormentone "la vita è tutta un quiz"», afferma Renzo Arbore. «Il genere dopo la gloriosa stagione di Mike che comprende anche il notissimo "Rischiatutto", ne ha attraversato un'altra di scarsissima dignità, quella dei quiz con i fagioli contenuti in un contenitore il cui numero doveva essere indovinato dai telespettatori a casa. Ma adesso, devo riconoscere che trasmissioni come "L'eredità" ed "Il milionario" hanno un valido motivo di esistere perchè rappresentano un esercizio di memoria abbastanza interessante che può anche trasformarsi in un confronto con il pubblico a casa di media e persino alta cultura», conclude Arbore nel puntualizzare che gli piacciono meno, invece, quei giochi completamente affidati alla fortuna ed al caso come ad esempio «Affari tuoi» in cui si deve solo aprire una scatola. «Innanzitutto vorrei precisare che Bongiorno non rappresenta il vecchio quiz, io lo vedrei benissimo anche al posto di Amadeus e di Gerry Scotti, perché è uno dei pochi personaggi in grado di guardare sempre e comunque al futuro» afferma Alda D'Eusanio, convertitasi recentemente al quiz: conduce infatti dal 7 marzo su Raiuno la domenica sera, alle 20.40, «Il malloppo» portato al successo da Pupo nell'estate del 2005. «Credo che ci sia spazio per ambedue le maniere di intendere il quiz, quello veloce e quello più riflessivo e dilatato nel tempo, perché suscitano differenti suspense nel telespettatore. Tutto dipende dalle varie formule e dal modo di proporle» conclude la D'Eusanio. «Il quiz non morirà mai, ogni genere è caratterizzato da altri e bassi», sottolinea Carlo Conti che è stato dal '98 al 2000 il conduttore di «In bocca al lupo», quiz andato in onda nella fascia preserale di Raiuno. «Oggi il genere è ancor più interessante rispetto al passato grazie

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