«Diventerò Sissi in una fiction tv»
Al Mercato internazionale dei programmi televisivi (Mip Tv) di Cannes, l'affascinante attrice Sandra Ceccarelli ("Segreti segreti", "Il mestiere delle armi", "Luce dei miei occhi", per cui vinse la Coppa Volpi a Venezia, "Il più bel giorno della mia vita") è stata al centro del trionfale show per la presentazione alle emittenti di tutto il mondo del remake tv del tragico e commovente amore tra Rudolf d'Austria e la baronessa Mary Vetsera. La romantica storia sentimentale di Mayerling, con il titolo "The Crown Prince", è ora un kolossal-tv da 11 milioni di euro, distribuito dai tedeschi della Beta e coprodotto da Rai Fiction (andrà su Raiuno a gennaio), con la Germania (Eos e Ard), e l'Austria (Orf). Fra gli interpreti italiani de "La corona del principe" (due puntate da 100 minuti ciascuna) figura anche la 25nne attrice fiorentina Vittoria Puccini (protagonista della serie "Elisa di Rivombrosa") che interpreterà in tv l'appassionata e sfortunata amante del principe "ribelle" Rudolf (Max von Thun), erede al trono in contrasto con il padre, l'imperatore Francesco Giuseppe (Klaus Maria Brandauer). Il prestigioso cast di questa miniserie internazionale allinea anche il francese Christian Clavier e il grande Omar Sharif (nel '69, fu un indimenticabile Rudolf, accanto alla Deneuve, in "Mayerling" di Terence Young), oltre alla bravissima Sandra Ceccarelli che ha il ruolo di "Sissi", l'infelice principessa, madre di Rudolf d'Austria. Sandra, cosa l'ha convinta a superare la sua diffidenza per il piccolo schermo e ad accettare di recitare in una fiction-tv? «Dopo aver letto la sceneggiatura di "The Crown Prince", ho accettato subito la proposta di Rai Fiction perché in questa miniserie non c'è traccia della tv fatta in fretta e male che troppo spesso si vede in onda. Ho scelto di recitare per la prima volta in tv perché c'era la possibilità di lavorare su un set che si presentava all'altezza dei migliori set cinematografici. E, poi, sono stata conquistata dalla figura di Sissi che ho amato fin dall'infanzia, quando vidi "Mayerling", che mi è sempre rimasto nel cuore». Sissi è un personaggio simbolo del dolore e della ribellione: come si è preparata a interpretarlo? «Ho rivisto il film di Terence Young e alcune parti dei quattro film sulla "Principessa Sissi" con la Schneider. Inoltre, ho completato la mia ricerca sul personaggio studiando vari testi e visitando le sue stanze della reggia di Vienna. Sissi è un'icona del suo tempo, era popolare come una diva di oggi e, benché non apprezzasse la vita di corte, fu passivamente deferente verso le regole che le imponeva il suo rango». Dopo Sissi quale ruolo l'aspetta? «Sarò ancora una madre, ma sul grande schermo. Evidentemente, non ho più l'età per fare la figlia e sono troppo giovane per i ruoli di nonna. Il film è del regista esordiente Alfredo Arciero e s'intitola "Family Game" (Gioco di famiglia): lo gireremo a Roma, in giugno».